giovedì, Aprile 25, 2024
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L'installazione lunedì prossimo nella Sala del Municipio. Una riproduzione fotografica ingrandita (2,40 x 3,50 metri) della stampa custodita presso la Fondazione Ugo Da Como: è la battaglia di Lonato del 1796, raffigurata da Giuseppe Pietro Bagetti

Una nuova opera impreziosisce la Sala consiliare di Lonato del Garda

Il Comune lonatese ha richiesto alla Fondazione Ugo Da Como la riproduzione fotografica dell’esemplare che si conserva nella Casa-Museo del Senatore bresciano e che ritrae la battaglia napoleonica, combattuta a Lonato, il 3 agosto 1796. L’incisione originaria all’acquaforte misura 490 x 787 millimetri ed è opera di Bagetti; dalla riproduzione fotografica, realizzata da uno dei migliori studi fotografici bresciani (la Tipografia Rapuzzi, specializzata nelle riproduzioni in grandi formati), il Comune ha tratto un ingrandimento di 2,4 x 3,5 metri, così da poter degnamente figurare nella Sala del Consiglio comunale. «Ben lungi dal proporre un falso – spiega il conservatore della Fondazione Ugo Da Como, Stefano Lusardi – la volontà del Comune, partita dal segretario comunale Fabrizio Botturi, è quella di collocare in uno dei luoghi cardine della municipalità un interessantissimo documento iconografico che ritrae Lonato com’era, ancora oggi uno dei più bei paesi dell’entroterra gardesano». E si conclude così un ciclo di interventi importanti, di valorizzazione della Sala consiliare. L’amministrazione di Lonato del Garda, in tempi recenti, ha infatti provveduto a risanare tutti gli intonaci, risalenti alla metà dell’Ottocento. Il soffitto mostra l’agronomo Camillo Tarello originario di Lonato e di fama internazionale noto per la sua opera a stampa Ricordi di agricoltura. Oltre alla notevole e grandiosa tela di Andrea Celesti raffigurante La Vergine e San Giovanni Battista supplicano Gesù di liberare Lonato dalla peste (eseguita nel 1693 su precisa commissione della Municipalità lonatese), la grande Sala ospita una preziosa raffigurazione dell’intero territorio di Lonato, opera su carta, eseguita nel XVIII secolo. «Non è dato sapere cosa ospitasse originariamente la terza parete che, sino a qualche tempo fa, si presentava completamente vuota – continua Lusardi –. Per questo, il segretario comunale, d’accordo con l’amministrazione, ha pensato di collocare su tale parete (frontale alle finestre) un ingrandimento di una famosa incisione all’acquaforte, raffigurante uno dei gloriosi campi di battaglia napoleonici: tenutosi il 3 agosto del 1796, proprio a Lonato».  Il lavoro è stato seguito dalla restauratrice Alessandra Ragazzoni che installerà nella Sala questa stampa, ingrandita e riprodotta sua una speciale tela, il prossimo lunedì 26 settembre. L’opera completa l’immagine ufficiale della Sala consiliare. Il costo è di circa 2.500 euro.   Il disegno ritrae la Battaglia di Lonato e fu eseguito da Giuseppe Pietro Bagetti (1764-1831).  Bagetti è noto per la sua collaborazione con l’armata francese durante la prima campagna napoleonica d’Italia. I suoi paesaggi sono il racconto del vivere quotidiano tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.  L’incisione che ritrae la battaglia di Lonato è tratta da un’opera a stampa intitolata Vue des champs de bataille de Napolèon en Italie, année 1796-1800, edita a Parigi nel 1835. Il fatto interessante è che Bagetti, rappresentando il luogo della Battaglia napoleonica, realizza una delle più suggestive e veritiere vedute del paese di Lonato quale a quell’epoca si presentava: una vera e propria fortezza, interamente cinta di mura.     Altri cenni artistici e storici di approfondimento    Al periodo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo appartiene una fortunata serie di vedute che rappresenta le vittoriose battaglie di Napoleone negli anni dal 1796 al 1800. Va detto che per l’esecuzioni dei suoi disegni, Giuseppe Pietro Bagetti studiava direttamente sulle carte topografiche.  Prima di disegnare i suoi schizzi sul campo, era solito raccogliere informazioni da testimoni oculari o protagonisti della vicenda. Grazie alle conoscenze tecniche acquisite negli studi da architetto, riusciva a ritrarre una realtà particolarmente fedele. I suoi acquarelli sono nitidi e dettagliati. Il gioco di equilibri fra le varie parti dell’insieme, offre la sensazione di un tutto armonico in cui non vi è percezione di dettagli che alterino l’unità d’effetto. Anche se la descrizione è particolareggiata, tutto è proporzionato e studiato per consentire all’osservatore d’abbracciare l’insieme con un solo colpo d’occhio.   La battaglia di Lonato Era il 3 agosto 1796 quando, vero le 8.00 del mattino, le truppe francesi provenienti da Brescia incontrarono al prima resistenza austriaca ai Molini, dove era schierato il piccolo contingente comandato da Klebek. Napoleone Bonaparte, dopo aver osservato attentamente con il suo Stato maggiore lo schieramento austriaco, dispose il grosso delle sue truppe a nord della strada Brescia-Lonato-Desenzano, contro il monte della Rova. Ordinò che il generale Dallemagne attaccasse la posizione nemica di Molini (sgombrando così la strada vero il paese) e mandò la cavalleria del generale Augereau a su della strada stessa. Le forze in campo ammontavano a molte migliaia di uomini: da 20.000 a 23.000 i francesi, 18.000 gli austriaci. Dopo sole due ore (erano circa le 10.00) le truppe francesi si impadronirono delle posizioni austriache poste sul monte della Rova.  Dopo momenti di grande drammaticità che ebbero come scenario anche le vie interne del paese, verso le ore 16.00 il combattimento terminò. Sul campo erano rimasti, tra morti e feriti, circa 1.500 uomini e, alle otto della sera, ancora sul monte della Rova, Napoleone decise di passare la notte al Casino Resini, insieme ad alcuni ufficiali del suo Stato Maggiore. Ispezionate le sue truppe sulla piazza di Lonato, Napoleone ordinò al generale Aingereau di partire e, il giorno seguente, mandò nella stessa direzione anche le altre colonne, trattenendo soltanto un battaglione di fanti e il suo squadrone di scorta. Era il 4 agosto 1796 e stava preparando i piani per l’imminente grande battaglia di Castiglione.

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