venerdì, Maggio 3, 2024
HomeAttualitàA bordo in sicurezza
Consigli, regole e norme di comportamento da rispettare quando si esce dal porto: i laghi non sono mai da sottovalutare. La navigazione a vela o motore deve essere sempre affrontata con la dovuta prudenza e con la dotazione di sicurezza in regola

A bordo in sicurezza

La navigazione a vela o motore deve essere sempre affrontatacon la dovuta prudenza e con la dotazione di sicurezza in regolan«La borsa frigo con le bibite fresche c’è. Il sacchetto con panini e vettovaglie anche. Creme solari e riviste da sfogliare al sole pure. Non manca nulla, possiamo salpare». Sembra di vederli, i diportisti della domenica, mentre si apprestano a mollare gli ormeggi per una gita in barca sul lago, tutti indaffarati a caricare a bordo il necessario. Peccato che troppo spesso ci si dimentichi di imbarcare ciò che veramente è indispensabile: le dotazioni di sicurezza, ovvero ciò che ti può salvare la vita se qualcosa dovesse andare storto. Divertimento, ma non soloL’argomento, in questi primi giorni d’estate che salutano l’apertura della stagione del diportismo è di stretta attualità. La normativa nazionale sul diporto, a tal proposito, è piuttosto chiara: le dotazioni di sicurezza vanno imbarcate in funzione della navigazione che si effettua. Se ci si limita a navigare entro i 300 metri dalla costa non è prevista alcuna dotazione; le unità da diporto che navigano entro 1 miglio dalla costa (ovvero a 1.852 metri dalla riva) devono disporre di un salvagente anulare con cima e di un giubbotto di salvataggio per ogni persona che si trova a bordo; se ci si spinge ulteriormente al largo, comunque entro le 3 miglia dalla costa, è necessario avere con sé anche una boetta fumogena, due fuochi a mano a luce rossa, fanali regolamentari e apparecchi di segnalazione sonora (per le unità di lunghezza superiore ai 12 metri sono obbligatori anche il fischio e la campana). Se si naviga ancora più al largo, comunque entro le 6 miglia, serve pure una boetta luminosa. Prudenza oltre la leggeQuesto è quanto prevede le legge. Ma la prudenza consiglia di andare addirittura oltre, come conferma il comandante del nucleo operativo della Guardia Costiera di stanza a Salò, Marco Ravanelli: «Il buonsenso dovrebbe indurre chiunque frequenti le acque del lago a portare sempre con sé, indipendentemente dalla distanza da riva che si pensa di raggiungere, il borsone con tutte le dotazioni di sicurezza. Le dotazioni previste dalla legge per chi naviga entro un miglio dalla costa sono limitate, ma bisogna tener conto di ciò che comporta, ad esempio, affondare a tale distanza da riva. Si tratta di quasi due chilometri, uno spazio notevole che non tutti sono in grado di affrontare a nuoto. Il consiglio che mi sento di dare ai diportisti è questo: al di là delle prescrizioni di legge, è sempre utile e opportuno avere con sé tutte le dotazioni di sicurezza».Quando si esce per una gita in barca, dunque, prima ancora di pensare alle bibite e ai panini, è bene imbarcare quelle dotazioni che, in caso di pericolo, possono rivelarsi provvidenziali. Quando si va per lago la prudenza, insomma, non è mai troppa. «Un’altra operazione che sarebbe opportuno effettuare a inizio stagione – aggiunge il comandante Ravanelli – è la verifica delle condizioni della barca». E ancora: anche se si conduce un natante per il quale non è obbligatorio conseguire il patentino, è premessa indispensabile, per una frequentazione delle acque sicura per sé e per gli altri, conoscere le regole di base della navigazione. Ad esempio verificare sempre che a bordo ci sia il carburante necessario per l’uscita, per il rientro e una riserva pari almeno al 30% quale margine per fronteggiare imprevisti. È inoltre buona regola avere a bordo parti di ricambio del motore (candele di scorta, filtro della benzina e quant’altro). Comunicare le rotteAltra norma non scritta, ma dettata dal buonsenso, è quella di comunicare sempre rotta e destinazione. Prima di uscire dal porto sarebbe buona abitudine informare amici e familiari sulle rotte che si vanno ad intraprendere, sugli orari di arrivo e partenza: si tratta di informazioni talvolta determinanti per la felice conclusione di operazioni di ricerca e salvataggio. La madre di tutte le regole è quella di non sottovalutare i pericoli del lago: «Psicologicamente – spiega Ravanelli – il lago offre una sensazione di estrema sicurezza perché, ovunque ci si trovi, la costa è comunque visibile. Ma non sempre è facile tornare a riva. Di notte capita spesso che venga richiesto il nostro intervento da parte di diportisti che si sono letteralmente persi in mezzo al lago. Gente che parte da Salò per fare rotta su Desenzano e magari si ritrova, spaesata, a Malcesine. Inoltre sarebbe opportuno, quando ci si trova nel mezzo di un temporale improvviso, evitare di volere a tutti i costi raggiungere il luogo di partenza. È molto meglio, e decisamente più sicuro, fare rotta sul porto più vicino. Del resto le perturbazioni sul Garda non si protraggono, in media, per più di un’ora. A volte basta un po’ di pazienza per evitare guai». Surfisti più prudentiAltre norme non scritte, ma provvidenziali, dovrebbero essere conosciute e rispettate dalle altre categorie di frequentatori dell’acqua. Come i surfisti: «Non si può pensare – aggiunge il comandante della Guardia Costiera – di fare windsurf per ore e ore solo perché c’è vento. A un certo punto il corpo e le stesse strutture del surf cedono. È fisiologico: le forze possono venir meno, o si può rompere la base del boma, proprio quando ci si trova al largo. Sono fattori da tenere in considerazione». Se ci si immerge…Anche i sub dovrebbero andare oltre le norme di legge (come l’utilizzo della boa di segnalazione con bandierina rossa e banda diagonale bianca) e far valere il buonsenso: «Se ci si immerge in coppia, in caso di malaugurato incidente si hanno molte più probabilità di salvarsi rispetto a quando ci si immerge da soli». Consapevolezza dei rischi e conoscenza delle regole non scritte sono insomma le parole d’ordine per chi decide di cogliere le mille opportunità che le acque del Garda e degli altri laghi offrono nel periodo estivo. La fascia di protezioneFermo restando, ovviamente, il rispetto delle disposizioni di legge. Che, per quanto riguarda il Garda, sono chiare e inequivocabili: la navigazione a motore è consentita a non meno di 300 metri dalla riva, ad una velocità massima di 20 nodi nelle ore diurne e 5 in quelle notturne. La fascia di protezione della costa può essere attraversata, procedendo perpendicolarmente rispetto alla riviera, solo per partenza e approdo. La distanza del divieto di navigazione vicino alla riva si riduce a 150 metri nel golfo di Salò, intorno all’isola di Garda e all’estremità del promontorio di Sirmione, ma la velocità non può superare i 5 nodi. Questo non vale per il Trentino, dove la navigazione a motore è proibita (le barche a vela possono azionare il motore all’uscita dai porti, in caso di difficoltà o assenza di vento). La pratica del windsurf è consentita da un’ora dopo l’alba fino al tramonto. È obbligatorio indossare il giubbotto di salvataggio. È vietato ai surfisti, così come ai subacquei, sostare sulle rotte del servizio pubblico, in prossimità dei porti e nelle zone della balneazione.Simone Bottura 

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video