Il mondo della zootecnia tenta di ripartire dalla Bassa bresciana. Apre i battenti questa mattina, negli spazi espositivi di Montichiari, la 73ª edizione della Fiera agricola e zootecnica, una delle principali rassegne del settore in Italia. La fiera, autentico banco di prova per il comparto alle prese con l’emergenza «mucca pazza», resterà aperta fino a domenica 4 marzo. Su oltre 50 mila metri quadrati troveranno spazio oltre 500 espositori in rappresentanza dell’intero settore; 1.500, invece, gli animali in esposizione. Da oggi fino a domenica 25, nell’ambito della manifestazione, si svolgerà la mostra bovina della «Bruna» e quella della «Frisona». Previste anche la rassegna nazionale del suino, quella interprovinciale del coniglio e quella degli animali di bassa corte. Numerosi i convegni in programma, dedicati ai temi agricoli ma anche all’allarme Bse. Da Montichiari parte anche la protesta degli autotrasporatori aderenti alla Fai (Federazione autotrasportatori italiani): la crisi scatenata dall’emergenza mucca pazza, infatti, sta avendo gravi ripercussioni su questo settore costretto a fare i conti con il blocco del commercio della carne bovina. Per sollecitare le istituzioni a prendere alcuni interventi urgenti, come la concessione della cassa integrazione alle aziende in crisi e l’estensione alle imprese di trasporto bestiame degli aiuti decisi dal governo, la Fai ha promosso per domani una manifestazione. Un lungo serpentone di veicoli, infatti, partirà alle 9 proprio dal Centro fiera di Montichiari diretti a Brescia, percorrendo la statale Goitese: entrati in città sfileranno per le vie del centro prima di imboccare la Tangenziale Sud e fare ritorno a Montichiari. Qui la manifestazione si concluderà attorno a mezzogiorno con un incontro-dibattito.