lunedì, Maggio 6, 2024
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Struttura, carattere, profumi straordinari: si preannuncia bene il Chiaretto della vendemmia 2008, autentica primizia della riviera bresciana del lago di Garda che arriva sul mercato in questi giorni per arricchire le tavole natalizie. Ed anche quest’anno

Arriva il primo Chiaretto Garda Classico della vendemmia 2008

Con l’arrivo del Natale, si avvicina anche il ritorno in tavola del Chiaretto Garda Classico, autentica primizia in rosa che arriva dalla sponda bresciana del lago di Garda: se ne producono ogni anno circa 400 mila bottiglie, ma la quota è in costante crescita sull’onda della riscoperta delle tipologie rosate che ha segnato negli ultimi tempi i consumi enoici. Anche quest’anno il primo Chiaretto ad arrivare sul mercato, in tempo per arricchire le tavole natalizie, sarà quello firmato da Cantine Turina di Moniga, azienda leader nella produzione di questa particolare tipologia, che nei giorni scorsi ha ufficialmente stappato la prima bottiglia di Chiaretto 2008 nel corso di un “dèblocage” che ha tenuto banco a Moniga, nelle sale della cantina. “Il 2008 sarà un’annata di grande rilievo per i Chiaretti – ha affermato Paolo Turina, leader dell’azienda di Moniga che tradizionalmente anticipa l’uscita del Chiaretto nuovo alle settimane prenatalizie -. La campagna vendemmiale non è stata facile, ma le splendide condizioni climatiche dell’ultima parte di estate hanno sistemato ogni tipo di problema, creando i presupposti per un’annata da ricordare sia per profumi, già eccezionali, che per carattere”.L’azienda di Moniga, in fatto di Chiaretto, riveste nell’ambito del Garda Classico un ruolo di leadership a partire dai numeri: sono infatti ben 65 mila le bottiglie di questa tipologia firmate ogni anno da Turina e declinate in due tipologie, il Chiaretto base (50 mila bottiglie) e il cru Fontanamora (15 mila pezzi). C’è anche un Chiaretto in versione Spumante, prodotto con metodo charmat: circa 5000 bottiglie che doppo i primi due anni di produzione stanno dando grandi soddisfazioni, completando la gamma dei rosè aziendali.Quest’anno, il Chiaretto Turina ha fatto en plein di prestigiosi riconoscimenti: tanto per cominciare, a giugno l’azienda ha conquistato il Trofeo Pompeo Molmenti 2008 per il miglior Chiaretto 2007, consegnato nel corso della prima edizione di Italia in Rosa (il festival dei rosè che ha debuttato a Moniga all’inizio dell’estate). Un verdetto che ha di fatto confermato quello emesso all’inizio del 2008 dai Castellani del Chiaretto (che hanno selezionato Turina come Chiaretto dell’Anno), nonché l’Eccellenza colta alla Fiera del Garda Classico di Polpenazze a fine maggio. Premi che hanno consentito all’azienda di incorniciare nel 2008 una crescita del 20% nelle vendite di Chiaretto, che ha contribuito a consolidare ulteriormente un generale trend di sempre crescente interesse verso il nettare rosa della riviera bresciana del Benaco.“Il Chiaretto è frutto di una scelta che per noi produttori del Garda Classico viene da lontano – spiega Turina- . Si tratta di un vino molto impegnativo, che nasce da quattro vitigni rossi prodotti da vigneti che non superano i 100 quintali per ettaro, con rese che per scelta aziendale sono ridotte a 40 litri per ogni 100 chilogrammi di uva anziché i 60 previsti dal disciplinare:”. Un vino che, Turina ne è da sempre convinto, a Natale è già pronto per portare in dono un anticipo di floreale primavera nei cenoni e nei pranzi delle festività.IL CHIARETTO GARDA CLASSICO- NOTA TECNICAE’ il primo frutto della vendemmia bresciana e lombarda a giungere ogni anno sul mercato nel pieno dei rigori invernali: il Chiaretto Garda Classico Doc nasce da quattro uve rosse con in primo piano l’autoctono Groppello. Viene sottoposto ad un metodo di lavorazione molto singolare, che consiste nel mantenere le bucce a contatto con il mosto in fermentazione per una durata limitata di tempo. Tale procedimento consente di non caricare eccessivamente il colore ed ottenere un prodotto dalle tonalità rosa delicate ed inconfondibili, che si differenzia radicalmente dagli altri rosati per la florealità del suo bouquet e per l’acidità tipica delle produzioni gardesane, che unita alla struttura spesso sorprendente ne fa un vino estremamente versatile ed adatto ai più differenti accostamenti.

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