lunedì, Dicembre 11, 2023
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Arriva il primo Chiaretto Garda Classico della vendemmia 2008

Con l’ar­ri­vo del , si avvic­i­na anche il ritorno in tavola del Gar­da Clas­si­co, aut­en­ti­ca prim­izia in rosa che arri­va dal­la spon­da bres­ciana del : se ne pro­ducono ogni anno cir­ca 400 mila bot­tiglie, ma la quo­ta è in costante cresci­ta sul­l’on­da del­la riscop­er­ta delle tipolo­gie rosate che ha seg­na­to negli ulti­mi tem­pi i con­su­mi enoici. Anche quest’an­no il pri­mo Chiaret­to ad arrivare sul mer­ca­to, in tem­po per arric­chire le tav­ole natal­izie, sarà quel­lo fir­ma­to da Can­tine Turi­na di Moni­ga, azien­da leader nel­la pro­duzione di ques­ta par­ti­co­lare tipolo­gia, che nei giorni scor­si ha uffi­cial­mente stap­pa­to la pri­ma bot­tiglia di Chiaret­to 2008 nel cor­so di un “dèblocage” che ha tenu­to ban­co a Moni­ga, nelle sale del­la can­ti­na. “Il 2008 sarà un’an­na­ta di grande rilie­vo per i Chiaret­ti – ha affer­ma­to Pao­lo Turi­na, leader del­l’azien­da di Moni­ga che tradizional­mente antic­i­pa l’us­ci­ta del Chiaret­to nuo­vo alle set­ti­mane pre­na­tal­izie -. La cam­pagna vendem­mi­ale non è sta­ta facile, ma le splen­dide con­dizioni cli­matiche del­l’ul­ti­ma parte di estate han­no sis­tem­ato ogni tipo di prob­le­ma, cre­an­do i pre­sup­posti per un’an­na­ta da ricor­dare sia per pro­fu­mi, già eccezion­ali, che per carattere”.L’azienda di Moni­ga, in fat­to di Chiaret­to, riveste nel­l’am­bito del Gar­da Clas­si­co un ruo­lo di lead­er­ship a par­tire dai numeri: sono infat­ti ben 65 mila le bot­tiglie di ques­ta tipolo­gia fir­mate ogni anno da Turi­na e dec­li­nate in due tipolo­gie, il Chiaret­to base (50 mila bot­tiglie) e il cru Fontanamo­ra (15 mila pezzi). C’è anche un Chiaret­to in ver­sione Spumante, prodot­to con meto­do char­mat: cir­ca 5000 bot­tiglie che doppo i pri­mi due anni di pro­duzione stan­no dan­do gran­di sod­dis­fazioni, com­ple­tan­do la gam­ma dei rosè aziendali.Quest’anno, il Chiaret­to Turi­na ha fat­to en plein di pres­ti­giosi riconosci­men­ti: tan­to per com­in­cia­re, a giug­no l’azien­da ha con­quis­ta­to il Tro­feo Pom­peo Mol­men­ti 2008 per il miglior Chiaret­to 2007, con­seg­na­to nel cor­so del­la pri­ma edi­zione di Italia in Rosa (il fes­ti­val dei rosè che ha debut­ta­to a Moni­ga all’inizio del­l’es­tate). Un verdet­to che ha di fat­to con­fer­ma­to quel­lo emes­so all’inizio del 2008 dai Castel­lani del Chiaret­to (che han­no selezion­a­to Turi­na come Chiaret­to del­l’An­no), nonché l’Ec­cel­len­za col­ta alla Fiera del Gar­da Clas­si­co di Polpe­nazze a fine mag­gio. Pre­mi che han­no con­sen­ti­to all’azien­da di incor­ni­cia­re nel 2008 una cresci­ta del 20% nelle ven­dite di Chiaret­to, che ha con­tribuito a con­sol­i­dare ulte­ri­or­mente un gen­erale trend di sem­pre cres­cente inter­esse ver­so il nettare rosa del­la riv­iera bres­ciana del Benaco.“Il Chiaret­to è frut­to di una scelta che per noi pro­dut­tori del Gar­da Clas­si­co viene da lon­tano – spie­ga Turi­na- . Si trat­ta di un molto impeg­na­ti­vo, che nasce da quat­tro vit­ig­ni rossi prodot­ti da vigneti che non super­a­no i 100 quin­tali per ettaro, con rese che per scelta azien­dale sono ridotte a 40 litri per ogni 100 chilo­gram­mi di uva anziché i 60 pre­visti dal dis­ci­pli­nare:”. Un vino che, Turi­na ne è da sem­pre con­vin­to, a Natale è già pron­to per portare in dono un anticipo di flo­re­ale pri­mav­era nei cenoni e nei pranzi delle festività.IL CHIARETTO GARDA CLASSICO- NOTA TECNICAE’ il pri­mo frut­to del­la bres­ciana e lom­bar­da a giun­gere ogni anno sul mer­ca­to nel pieno dei rig­ori inver­nali: il Chiaret­to Gar­da Clas­si­co Doc nasce da quat­tro uve rosse con in pri­mo piano l’au­toctono . Viene sot­to­pos­to ad un meto­do di lavo­razione molto sin­go­lare, che con­siste nel man­tenere le buc­ce a con­tat­to con il mosto in fer­men­tazione per una dura­ta lim­i­ta­ta di tem­po. Tale pro­ced­i­men­to con­sente di non cari­care ecces­si­va­mente il col­ore ed ottenere un prodot­to dalle tonal­ità rosa del­i­cate ed incon­fondibili, che si dif­feren­zia rad­i­cal­mente dagli altri rosati per la flo­re­al­ità del suo bou­quet e per l’acid­ità tipi­ca delle pro­duzioni garde­sane, che uni­ta alla strut­tura spes­so sor­pren­dente ne fa un vino estrema­mente ver­sa­tile ed adat­to ai più dif­fer­en­ti accosta­men­ti.

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