E’ ulteriormente cresciuto il numero degli sfollati in seguito al terremoto che ha colpito l’Alto Garda e la Valsabbia: dai 2.025 di giovedì si è passati ai 2.182 di ieri, secondo i dati forniti dalla Prefettura. Si pensava che la situazione fosse ormai stabilizzata; invece ingegneri, architetti e geometri che effettuano i controlli hanno stilato relazioni negative per altre case, chiamando i sindaci a emettere ordinanze di sgombero, e obbligando altre 157 persone a uscire di casa. Il quadro diventa sempre più drammatico. Le verifiche hanno riguardato 4.642 edifici su 7.050, i due terzi del totale. Di questo passo ci vorrà una settimana di tempo per ultimare le operazioni, e il numero degli evacuati crescerà ancora. La maggior parte degli sfollati (1.391 rispetto ai 1.229 dell’altro ieri) è ospitata da amici e parenti. A loro bisogna aggiungere i 590 negli alberghi (contro i 594 di giovedì), i 137 accolti in locali reperiti dal proprio municipio e i 64 in strutture pubbliche. Chi è costretto a lasciare la propria abitazione viene accolto dai conoscenti e, solo in un momento successivo, sceglie la soluzione della pensione o del meublè. 3.539 edifici, di cui 3.393 privati e 146 pubblici, sono pienamente agibili, rispetto ai 3.247 dell’altro ieri. I bocciati, in tutto o in parte, sono 1.238: in 630 casi i sindaci hanno emesso ordinanza di sgombero, poichè in cattive condizioni. Nell’arco di 24 ore i tecnici hanno controllato 341 abitazioni e nessun edificio pubblico, trovandone 292 ok. E chi pensava che ora sarebbe toccato agli appartamenti più in ordine e meno a rischio deve insomma cambiare idea. Le…crepe non finiscono mai. 227, invece, gli esami effettuati complessivamente dalla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Brescia, Mantova e Cremona, riguardanti le chiese. Ne mancano ancora 138. Il responso: 99 bene, 52 inagibili e 76 parzialmente. Per chiudere la «partita» dei controlli, è indispensabile che i professionisti locali diano una mano. A tale proposito Giovanni Ciato (Ufficio urbanistica) terrà una riunione con loro stamattina alle 9.30 nella biblioteca dell’Istituto Battisti di Salò. L’obiettivo: creare nuove squadre (ieri «appena» 40, composte da due tecnici ciascuna) che verifichino gli appartamenti e diano indicazioni. Stamattina, per la terza volta consecutiva, non si svolgerà il mercato del sabato. Bisogna effettuare un controllo accurato dei fabbricati che danno su via Brunati. Via Fantoni è stata messa in sicurezza: i pedoni possono transitare, al contrario delle automobili, e i negozi riprendere l’attività. L’Agenzia delle entrate, situata nel Palazzo dell’arsenale, ha riaperto al pubblico con percorsi obbligatori, delimitati da nastri. I funzionari hanno fissato un calendario di incontri pubblici per spiegare il meccanismo della detrazione Irpef del 36% per la ristrutturazione degli edifici: mercoledì 15 alle 18, nella biblioteca del Battisti; giovedì 16 alle 18 nella sala consiliare del municipio di Villanuova; e sabato 18 alle 10.30 al centro sociale di Vestone. Gli Alpini di Salò hanno programmato Santa Lucia per domani pomeriggio: l’asino Bigio trascinerà il carretto per le vie del centro. Da segnalare, infine, l’iniziativa della Cooperativa esercenti farmacie e della Federfarma che ha fornito latte, omogeneizzati e pannolini ai 26 bambini della Cri costretti ad abbandonare il Palazzo di viale Landi per essere ospitati in un albergo.
!
Altri 157 abbandonano la casa