Sono ore decisive per l’individuazione dell’anfibio Dukw che nella notte del 30 aprile 1945 affondò nelle acque del Garda trentino con a bordo ventiquattro soldati americani della decima Divisione di Montagna di stanza in Italia. Nel tardo pomeriggio di oggi entrerà in funzione il robot telecomandato Nicolus, per filmare il relitto individuato nei giorni scorsi a circa 170 metri di profondità nello specchio d’acqua tra Brione e Baia Azzurra e dissolvere cosi gli ultimi dubbi legati all’identità del mezzo inabissato. Le operazioni vengono portate avanti da un gruppo di tecnici guidati da Brett Phaneuf, ricercatore della Texas university e coordinatore della ricerca sponsorizzata dalla Promare, associazione no profit statunitense. Ad affiancare il lavoro della delegazione militare americana anche i vigili del fuoco e i carabinieri, che per facilitare le ricerche hanno ordinato lo stop alle imbarcazioni e ai windsurf nella zona interessata. «Domenica scorsa abbiamo utilizzato un nuovo tipo di sonar», afferma il colonnello Jeffe Patton, ricevuto in Comune dal sindaco Paolo Matteotti e dall’assessore Mauro Grazioli, «e siamo riusciti ad individuare una massa la cui misura, 11 metri di lunghezza per 3 di larghezza, corrisponde alle misure del mezzo affondato». Gli americani lasceranno il Garda tra venerdì e sabato ma sicuramente faranno ritorno l’anno prossimo, con attrezzature più sofisticate che dovrebbero permettere di recuperare l’anfibio e quanto resta dei corpi dei soldati americani morti il 30 aprile del 1945. Quella notte solo uno dei militari che era a bordo del mezzo riuscì a salvarsi aggrappandosi a un pezzo di legno, per poi essere tratto in salvo da un altro Dukw. Gli anfibi erano partiti dal porto di Malcesine per aggirare alle spalle i tedeschi asserragliati a Torbole, che, durante la ritirata, avevano fatto saltare la galleria della Gardesana orientale nei pressi di Tempesta. Purtroppo uno dei Dukw era troppo carico, 25 uomini, un cannone da 74 millimetri, mitragliatrici e munizioni per un peso di circa 9.475 libbre contro le 5000 consentite, e affondò anche a causa del vento forte e delle onde. Nei mesi scorsi la delegazione militare statunitense ha portato avanti una serie di ricerche, trovando anche alcuni testimoni che hanno ricordato di grida di soldati americani a circa mezzo chilometro dalla costa. Se oggi verrà confermata l’individuazione dell’anfibio americano, il futuro recupero verrà filmato dalle telecamere di Discovery Channel per un prossimo documentario.
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Dai filmati del robot la verità sul relitto. In azione i militari statunitensi per identificare e recuperare l’anfibio andato a picco nel 1945 con 25 soldati