venerdì, Maggio 3, 2024
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Mentre il Garda Trentino piange per il calo dei turisti, Arco può vantare l'unico segno positivo di una stagione fiacca. L'assessore Miori: «Merito degli eventi sportivi, ma si può fare di più»

Campeggi in controtendenza: è pienone

Analizzando i dati ufficiali sull’andamento del turismo nel Garda Trentino, nel primo semestre 2003, si scopre una sorpresa: in mezzo a perdite, più o meno contenute, c’è un settore che invece è in attivo. Il comparto extralberghiero (sostanzialmente campeggi e residence) di Arco infatti ha guadagnato più del 3%, come presenze, rispetto all’identico periodo della stagione precedente, sia per quanto riguarda turisti stranieri, sia per gli italiani.Non si tratta di un exploit, certo, ma è un dato che comunque fa riflettere, e che premia determinate scelte. In proposito abbiamo sentito il responsabile arcense per il settore turistico, l’assessore Fabrizio Miori: «Alla luce di questi dati siamo moderatamente soddisfatti, anche se devo premettere due fattori: bisogna ragionare su tempi più lunghi, e non solo a livello comunale. L’ideale sarebbe una strategia comune a livello gardesano, per vincere la nuova sfida globale del turismo. Non c’è dubbio che infatti il settore stia cambiando: non ci sono più vacanze lunghe, ma ferie brevi e spesso distribuite nel corso dell’anno. E stanno prendendo piede nuovi tipi di turismo, come quello sportivo e quello naturale, che toccano soprattutto i campeggi».Arco dunque non si è fatta trovare impreparata di fronte a questi cambiamenti, ed i risultati finora la premiano: «Abbiamo puntato – prosegue Miori – su una serie di manifestazioni per allungare la nostra stagione turistica: fra queste ovviamente il Carnevale, il Baby Rock Master, e molte altre, che vanno ad occupare periodi altrimenti “morti”. Poi Arco è sempre stata all’avanguardia nel campo del turismo sportivo, soprattutto per l’arrampicata. Questo ci ha permesso di non patire troppo, ed anzi di guadagnare qualcosa, in un periodo che indubbiamente è di recessione».Il progetto turistico di Arco non si ferma certo qui però, perchè fra l’altro c’è un settore, quello alberghiero, che ha bisogno di recuperare terreno. Anche in proposito Miori ha le idee chiare: «Senza voler far torto a nessuno, direi che bisogna innalzare il livello dell’ospitalità, e la preparazione delle persone. Poi offrire servizi innovativi, che possano catturare l’interesse del turista. Posso dire che il comune vuole un maggiore sviluppo alberghiero, punteremo su nuove strutture finora non utilizzate, ma poi saranno necessari anche gli investitori privati, perchè non possiamo fare tutto da soli».Miori conclude con la sua ricetta: «Serve coesione fra tutti i soggetti interessati al turismo, una cosa che ora manca; in questo modo si può pianificare una strategia comune a lungo termine, da cui possano trarre benefici tutte le componenti del settore».

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