venerdì, Maggio 3, 2024
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Stasera un incontro per fare il punto sui lavori di valorizzazione dell’area. Percorsi nella natura, archeologia industriale e un museo in arrivo

Decolla la valle delle cartiere

È uno dei luoghi più belli del territorio del medio lago, e quando anni fa si cominciò a parlare di una sua valorizzazione, non erano solo chiacchiere: molto è stato fatto, e molto sarà fatto ancora per renderlo sicuro, fruibile, bello quanto può essere (cioè non poco). Se ne parlerà questa sera alle 20.30, nel salone consiliare di Palazzo Benamati a Toscolano Maderno, quando saranno presentati i risultati della campagna di scavi nella Valle delle Cartiere. Parleranno Gian Pietro Brogiolo, professore all’Università di Padova, Isa Cervigni e Anna Brisinello. Naturalmente interverrà anche il sindaco Paolo Elena, che avrà occasione di spiegare gli interventi che saranno effettuati in futuro. Bisognerà mettere in sicurezza le aree, e installare i pannelli che spiegano i percorsi didattici che si possono compiere della vallata, alla riscoperta delle antiche cartiere ed, en passant, di un territorio incantevole, a tratti incontaminato e quasi selvaggio. Per quanto riguarda l’elettrificazione, verranno collocati i cavi sotterranei e le fibre ottiche, nell’ambito della banda larga. Usando le diapositive, verranno illustrati gli scavi effettuati dal 2000 a oggi nelle località Gatto, Maina superiore e Maina di mezzo. In valle hanno lavorato l’Associazione storico archeologica della riviera, ora presieduta da Domenico Fava, di Limone, gli Amici di Luseti e il gruppo che fa capo a Giacomo Usardi. E’ pure iniziato il recupero dei sentieri e, in particolare, della strada Regia (il vecchio acciottolato è spuntato a una profondità di 30 centimetri). Sono state trovate anche un paio di calchere, una a fianco della carreggiata militare e l’altra nei pressi di Monte Maderno. In sei anni sono stati investiti circa un milione e 400 mila euro. Intanto la Edil Atellana di Casagiove, in provincia di Caserta, sta proseguendo il recupero dell’ultima fabbrica chiusa, in località Maina inferiore, con 4.112 metri quadrati di superfici interne. L’obiettivo è di realizzare un grande museo dedicato al mondo della produzione cartaria, con annessi laboratori artigianali. Il comune ha ricevuto uno stanziamento complessivo di sei milioni e 124 mila euro. Il 40%, vale a dire due milioni e 400 mila euro, è a fondo perduto; il 60%, tre milioni e 700 mila, deve essere restituito in 20 anni, a tasso di interesse zero. Un’opera finanziata in base al canale Obiettivo 2, riguardante lo sviluppo e la qualificazione delle dotazioni infrastutturali per la valorizzazione e la competitività del territorio. Per lo stato di conservazione e la collocazione (centrale, strategica), il sito industriale, dismesso dal 1962, viene considerato un luogo ideale per creare un nuovo polo scientifico-artigianale. Diventerà un polo espositivo di valenza nazionale, e presenterà il mondo della carta. Consentirà di vedere il processo di produzione. Ospiterà un laboratorio di restauro del libro antico e una legatoria, con la possibilità di formare nuove professionalità. Verrà creata anche una ludoteca, che mostrerà ai bambini, ormai passati al computer, cos’erano il pennino e l’inchiostro. Nell’edificio più a monte saranno collocate le calandre e altre attrezzature. La Edil Atellana ha firmato un contratto di quattro milioni e 190 mila euro, riservandosi (al massimo) 600 giorni di tempo per l’esecuzione dei lavori, iniziati nel giugno 2005. Progetto redatto dall’ufficio tecnico municipale (responsabile Alessandro Cappa) e dallo studio di Sandro Barba, Fausto Usardi e Mauro Salvadori, che è pure il direttore dei lavori. Consulenti: Carlo Simoni, Brogiolo e il Gruppo Impresa, specializzato nel campo della finanza agevolata.

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