È un gioco di seduzione quello che unisce una delle capitali italiane del vino, Barbaresco, con la perla del lago, Malcesine, terra d’eccellente olio extravergine. L’intesa fra la cittadina piemontese e quella gardesana è nata qualche mese fa. Un paio di visite reciproche, ed ecco il feeling: a Malcesine arrivano i grandi vini rossi del Piemonte, in Langa la cortesia verrà ricambiata con l’olio ospite d’onore in ottobre al Barbaresco Wine Festival. Intanto i festeggiamenti gastronomici a Malcesine sono già cominciati. Fino al 13 settembre, undici ristoranti malcesinesi propongono «Il vino nel cucchiaio», una serie di menù degustazione dai sapori tipicamente gardesani, a base di pesce e di olio, abbinati a due bicchieri di Barbaresco di due diverse aziende. I locali che aderiscono all’iniziativa, voluta dai Comuni di Malcesine e di Barbaresco, dall’istituzione Malcesine più e dal Consorzio Olivicoltori, sono il Gondoliere, il Gremal, il Pontile, Alla Rosa, Athos, La Toresela, il Porto Vecchio, il Re Lear, la Taverna dei Capitani, la Trattoria Vecchia Malcesine e l’osteria Vidoc. In tavola piatti come il sisam, i ravioli di lago con l’erba cipollina, i tortelli alla tinca con erbette e formaggi del Baldo, gli gnocchi di patata con broccoli capperi olive e persico, i casoncelli alla trota, giusto per citare qualcuna delle proposte, a cavallo fra tradizione e innovazione. Quanto ai vini, l’elenco dei Barbaresco presenti nei vari locali è notevole: Cantina del Pino, Cascina Baricchi, Cascina delle Rose, Cascina Luisin, Cascina Morassino, Giuseppe Cortese, Dante Rivetti, Fratelli Cigliuti, Fattoria San Giuliano, Fontanabianca, Luigi Giordano, I Paglieri, La Licenziana, Moccagatta, Montaribaldi, Piero Busso, Produttori del Barbaresco, Rabajà di Bruno Rocca, Ressia, Massimo Rivetti, Albino Rocca, Tenuta Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy, Ugo Lequio, Varaldo. A guardare la guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso e di Slow Food, c’è da stropicciarsi gli occhi da tanti sono i premi che queste cantine hanno incassato negli anni. Tutti i Barbaresco delle aziende elencate saranno disponibili in degustazione e in vendita al castello scaligero da sabato a lunedì 13 settembre, quand’è di scena «Vendemmiando in castello». Nelle sale del maniero si assaggia dalle 15 alle 22: l’ingresso è a 5 euro. Un’enoteca di rossi del genere è difficile trovarla. Insieme ai Barbaresco, l’olio del Consorzio di Malcesine e i formaggi dall’azienda agricola Chincarini a rappresentare la produzione casearia del Baldo e della Casera del Delfinato per il Piemonte. La sera di sabato c’è anche un evento speciale al Vecchia Malcesine. Leandro Luppi, patron del locale, il suo chef Mauro Caprile e Isidoro Consolini, cuoco e titolare del Caval di Torri del Benaco, servono un menù degustazione a base di sapori del lago di Garda, abbinato a una straordinaria (in tutti i sensi) verticale di dieci annate di Barbaresco, dall’annata ’85 della Cantina Produttori al 2001 della Cantina del Pino.
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L’olio extravergine di oliva si è alleato col Barbaresco. Fino a lunedì appuntamenti enogastronomici nei ristoranti
Decolla l’unione con il vino piemontese
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