lunedì, Maggio 6, 2024
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Il bilancio dei servizi allestiti in occasione della regata velica appena archiviata Centomiglia

Dieci con lode alla macchina organizzativa

Centomiglia, tempo di bilanci, non solo sportivi. L’altra faccia della gara velica mette in evidenza l’operatività di persone che non se ne sono state certo con le mani in mano. L’importante regata ha richiamato sul Garda, ricchi proprietari di imbarcazioni e semplici appassionati con barche più modeste, campioni della vela ed equipaggi meno esperti ma forse più entusiasti. Una massa di gente con parecchi amici o tifosi al seguito, che hanno creato una situazione che richiedeva alcune contromisure. La riprova? Appena un’ora dopo il via della Centomiglia, disputata sabato scorso, la motovedetta della Guardia Costiera aveva già recuperato 5 uomini nel lago. Erano i componenti di una barca, Ricciolo, che stava colando a picco. Nessun danno materiale ai giovanotti dell’equipaggio che, ad esclusione dell’armatore apparso piuttosto preoccupato, parevano abbastanza in forma. In seguito, comunque, Volontari del Garda e Vigili del Fuoco hanno recuperato anche la barca, prima che questa si inabissasse. È stato un Garda a due facce, dunque, quello visto nella prima decade di settembre. Come dire che il divertimento di alcuni ha fornito occasione di lavoro per altri: dai carabinieri ai Vigili, dagli operai del Comune a coloro che sono stati mobilitati (professionisti o volontari) per i servizi di emergenza: Volontari del Garda, personale del 118, Croce Rossa. Una squadra numerosa, coordinata da Carlo Concoreggi, del Pronto soccorso di Brescia. Uno schieramento di almeno un paio di dozzine di persone, su ambulanze e gommoni, cui si è aggiunto lo stato di allerta per gli ospedali di Desenzano, Riva, Malcesine e Peschiera. Un piano, quello messo in opera in occasione della Centomiglia, in sintonia con le linee guida sull’organizzazione sanitaria in caso di catastrofi naturali. Il coordinatore responsabile del progetto? Gino Tosi, lo stesso che aveva messo a punto un analogo servizio quando era passato nella nostra provincia il Giro d’Italia. Analizzando il piano particolareggiato si nota come alcuni tecnici siano stati collocati in punti chiave della manifestazione: dalla postazione della direzione di gara (Maria Paola Novelli), all’idroambulanza (Fabio Scalvini) e avanti, con il caposala del 118 quale responsabile operativo del piano sanitario, a bordo della motovedetta della Guardia Costiera. Come si è potuto vedere, però, gli interventi non sono andati oltre l’ordinaria amministrazione ma, se ve ne fosse stata la necessità, la macchina operativa era pronta. La centrale operativa? Presso la direzione di gara, ovvero sul tetto dell’imbarcadero di Bogliaco, protetta da un paio di gazebo. Alle ambulanze a terra si sono aggiunte due idroambulanze, una di Brescia e l’altra di Bardolino. A bordo, personale specializzato per salvataggio in superficie, ma anche sommozzatori.

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