lunedì, Maggio 6, 2024
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Si va verso un accordo tra il futuro Centro oncologico Raphaël di Rivoltella e il Montecroce. Borrelli: «Una convenzione che andrà a vantaggio dei pazienti»

Due ospedali ma in sinergia

Si va verso un accordo, o meglio una convenzione, tra l’ospedale di Desenzano e il futuro Centro oncologico Raphael, in via di costruzione a Rivoltella, la cui prima pietra è stata posata lo scorso 23 settembre alla presenza delle autorità cittadine.È del tutto scongiurato quindi un imbarazzante «braccio di ferro» tra le due realtà sanitarie del lago di Garda, una situazione che si era delineata dopo le dichiarazioni del direttore generale dell’azienda ospedaliera Mauro Borelli nel corso della cerimonia di scambio di auguri natalizi. Borelli in quella circostanza, pur non attaccando l’iniziativa dell’ospedale oncologico «Laudato si’», aveva lasciato intuire che occorreva chiarire meglio i ruoli dell’uno e dell’altro, per evitare che a subire eventuali possibili contraccolpi potesse essere alla lunga proprio l’ospedale Montecroce.Preoccupazioni, quelle del numero uno aziendale, che riguardavano la nascita, nel futuro plesso sanitario, di laboratori di analisi e diagnosi radiologica e, via via, di altri reparti che avrebbero potuto entrare in competizione con la struttura pubblica.Invece, come conferma lo stesso direttore generale, sono a buon punto i contatti tra i due enti per sottoscrivere una convenzione, che porti all’utilizzo, per esempio, dell’hospice, ovvero quel luogo di accoglienza e cura per ammalati soprattutto di tumore, che sorgerà nel Centro Raphael di don Pierino Ferrari, e ancora della Radioterapia, che a Desenzano non esiste. La Radioterapia consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali. Questo significa per i pazienti oncologici non doversi più recare fino a Brescia o a Verona per eseguire queste terapie, tra l’altro dolorose e sfiancanti.Viceversa, l’équipe di chirurgia oncologica dell’ospedale desenzanese, come tiene a sottolineare lo stesso Borelli, sta compiendo buoni passi in avanti sotto il profilo professionale e dell’esperienza.Dunque, una sinergia tra centri ospedalieri che servirà esclusivamente a favorire lo sfortunato paziente oncologico ed anche a divenire un Centro di ricerca scientifica, grazie proprio ai servizi di cui sarà dotato il Centro oncologico di Rivoltella.La fondazione è costituita dall’intreccio di tre realtà istituzionali, in considerazione della stretta condivisione degli ideali e degli obiettivi riguardanti la realizzazione dell’ospedale oncologico. Si tratta della «Comunità Mamré onlus», della «Comunità del Cenacolo onlus» e della «Congregazione delle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato».Il nuovo ospedale sarà finalizzato, ricorda a sua volta don Pierino, «a curare la persona malata nelle diverse fasi della malattia oncologica, offrendo alla persona le prestazioni più efficaci e più umane possibili». I reparti di degenza saranno integrati da altri servizi con accesso agli esterni, quali i poliambulatori oncologici, l’endoscopia diagnostica, l’oncologia medica e radioterapia, l’hospice, quindi la riabilitazione, la radiologia e il laboratorio di analisi. Da notare che nel reparto di medicina generale del Montecroce, diretto dal dottor Walter Piubello, è in attività da alcuni anni un eccellente reparto di medicina oncologica, punto di riferimento per i tanti (purtroppo) malati di tumore del bacino gardesano. Infine, fino a dicembre scorso il progetto «Laudato si’» ha incassato, fra elargizioni e raccolta fondi delle «sentinelle», ben 2 milioni e 500 mila euro.

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