«Questo piano regolatore, tenuto nascosto quasi fosse il terzo mistero di Fatima, una volta svelato non convince, non si intravvede attraverso la sua analisi un progetto di città proiettata nel futuro: è un piano povero di idee, minimalista». E’ il duro commento di Tommaso Giardino, esponente desenzanese di Forza Italia e anche «di quella parte della CdL non rappresentata in consiglio comunale», sul Prg adottato martedì scorso. Giardino, nella sua lunga e puntigliosa relazione, sostiene che «la giunta di centrosinistra ha scelto di riempire i pochi lotti liberi esistenti nel territorio in maniera puntiforme come se Desenzano fosse una città affetta da morbillo e, anche se da un punto di vista della progettazione urbanistica, è risultato essere un ottimo esercizio professionale, di fatto questo si traduce in una visione asfittica del territorio a causa dell’incapacità politica di produrre idee nuove». Insomma, per il portavoce della CdL, «è un Piano regolatore che sicuramente non soddisfa le ambizioni di una città che aspira ad essere la capitale del Garda, senza idee che possano comportare una riorganizzazione urbanistica ed un’armonica cucitura di Desenzano alle sue frazioni». Giardino si chiede, inoltre, «come mai non siano stati fatti sforzi od avviate iniziative atte a contenere i costi edilizi ormai divenuti insostenibili per evitare l’emorragia di giovani coppie verso altre località e la crescita delle seconde case». Analoghe osservazioni vengono mosse anche «sulle aree artigianali delle quali il nuovo piano prevede un netto incremento senza, forse, uno studio di mercato». E ancora, «questo Piano non prevede aree di espansione per l’insediamento di nuovi alberghi se non la conferma di quelli esistenti, quindi sarà possibile edificare in alcune aree periferiche poco appettibili e con una superficie ridotta che non può consentire la realizzazione di strutture ricettive ed annesse infrastrutture atte a soddisfare le esigenze di un turismo di qualità». Tommaso Giardino teme insomma che «il settore possa venire oltre modo penalizzato, infatti gli alberghi esistenti sono già sottoposti a vincoli per i quali è pressocchè impraticabile realizzare migliorìe». Altra critica riguarda «il passaggio da alberghiero a residenziale di alcune aree come quella dietro l’hotel Berta o dell’ex Deodara di Rivoltella che vede 1760 mc della sua estensione trasformati in residenziale o ancora come l’ex Villa del Sole, dove sparisce il ricettivo con una situazione ancora confusa». Restando nel settore abitativo, il rappresentante di Forza Italia si dichiara perplesso sull’individuazione del piano insediativo a ridosso della ferrovia «che creerà disagi ed inquinamento acustico per via del futuro passaggio di numerosi treni e per una carente viabilità.
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