domenica, Maggio 5, 2024
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Quattro giovani tecnici dell’Enel intervengono sui tralicci di cresta a forte di Naole. Il rifugio Fiori del Baldo senza corrente per la bufera di vento e neve

Elicottero per ridare la luce

Solo ieri, e grazie a un elicottero, l’Enel ha potuto ridare corrente al rifugio Fiore del Baldo, 1850 metri di quota sulla Costabella, sotto le creste di Naole, rimasto senza energia elettrica da domenica scorsa, causa la bufera di vento e neve che ne ha portato sul massiccio un altro metro. I gestori, i coniugi Adriano Oliboni e Anna Montanari, sono rimasti con la sola stufa a legna, 10 gradi la temperatura, niente più luce, pompe dell’acqua ferme, niente frigoriferi in funzione. Ogni giorno il figlio Moreno è salito da solo, spesso nella tormenta, con gli sci da Prada per liberarli dal ghiaccio che bloccava le imposte dell’edificio e dalla neve accumulata sui varchi d’accesso. Mercoledì, un primo tentativo di soccorso dell’elicottero regionale dei vigili del fuoco era stato vanificato dal maltempo. Giovedì un elicottero privato di Trento ha depositato al forte di Naole i quattro giovani tecnici Enel intervenuti sui tralicci di cresta a riparare il guasto, ma poi non ha più potuto atterrare per andare riprenderli: era calata la nebbia. Dopo essersi rifocillati al rifugio Fiori del Baldo, in tecnici accompagnati da Moreno Oliboni hanno dovuto scendere a piedi a Prada con la neve fresca che gli arrivava in vita, trascinandosi le pesanti borse degli attrezzi. I gestori del sovrastante rifugio Chierego del Cai, Massimo Bertoldi e Nicoletta Modesti, a 1911 metri di quota, colpiti domenica sera dalla stesa sorte, hanno resistito fino a martedì: la loro stufa a pallets, truciolare, funziona solo con l’energia elettrica. «E’ una linea aerea che sale dal versante occidentale, da malga Valfreda e scollina proprio sulla cresta di Naole, per scendere verso il lago», spiega il responsabile del Soccorso alpino di Verona, Marco Vignola, 44 anni, ex dipendente Enel «sullo spartiacque c’è il punto critico e la neve umida e pesante sui conduttori fa cascare i fili. Domenica eravamo in zona Baldo per un’esercitazione sulle valanghe, la prima perturbazione di sabato notte aveva depositato 40 centimetri di neve, quella di domenica 60». «Sono stati ragazzi bravissimi», spiega al telefono la signora Anna «salire sui tralicci in queste condizioni richiede molto sacrificio e un tecnico si è anche ferito a un piede».

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