Sono questi gli obbiettivi legati al progetto di costruzione in territorio del Comune di Carpenedolo, socio come altri 22 municipi di Garda Uno spa, di un ‘biodigestore’, un impianto cioè di produzione di energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili. La struttura, già progettata, utilizzerà il sistema anaerobico e prevede una potenzialità di 1 megawatt. Per produrre l’energia si utilizzerà la materia prima già disponibile, cioè i rifiuti. Garda Uno anzichè smaltirli a costi non indifferenti li utilizzerà come materiale di un processo di trasformazione anaerobica dal quale si ricava bio metano, il combustibile capace di produrre energia elettrica, energia termica cioè calore e, infine,con i residui di lavorazione, ottenere anche ‘pellets’ o concime. “L’operazione è frutto di un lungo cammino di studio e valutazione , anche di un confronto con l’amministrazione comunale di Carpenedolo retta dal sindaco Gianni Desenzani- spiega il presidente di Garda Uno dott Mario Bocchio. Il progetto è il naturale completamento del ciclo dei rifiuti e segnatamente della frazione umida( forsu) che non va più in discarica ma diventa carburante. Sono convinto che l’iniziativa, nella quale intendiamo investire circa 8 milioni di euro, darà ottimi risultati.” “Dello stesso avviso è il sindaco di Carpenedolo Gianni Desenzani.”E’ un’operazione che l’amministrazione comunale condivide perché dà un risultato ambientale importante ma riserva anche benefici diretti alla nostra comunità sia in termini di energia che di servizi.” Operativamente il progetto del ‘biodigestore’ dopo l’intesa raggiunta , con il Comune di Carpenedolo per la sua localizzazione prevede ora l’avvio del percorso autorizzativo . La competenza è dell’assessorato della Provincia all’Ecologia, settore Energia e rifiuti. Garda Uno prevede di poter concludere questo cammino in autunno, per avviare i lavori veri e propri ad ottobre e concluderli alla fine del 2012 quando si potrà pensare a mettere in movimento l’impianto. LA CONVENZIONE CON IL COMUNE DI CARPENEDOLO Vengono definiti ‘indennità di localizzazione’ i vantaggi che Garda Uno spa ha concordato con gli amministratori del Comune di Carpenedolo e che vengono riconosciuti in cambio della localizzazione sul territorio dell’impianto di valorizzazione energetica. Sono frutto di una convenzione che ha validità di 15 anni e riserva alla cittadina non pochi benefici. Sono la ristrutturazione e qualificazione degli impianti e apparati dell’illuminazione pubblica di proprietà da realizzare entro 5 anni. La ristrutturazione e riqualificazione dell’illuminazione pubblica di proprietà di Enel Sole compreso il loro riscatto, la loro manutenzione e conduzione. Verrà inoltre riconosciuto, per la durata di 15 anni, al Comune un contributo pari a 0,01 euro per ogni kWh prodotto da erogare in energia elettrica per il fabbisogno degli edifici comunali assoggettati al servizio energia di Garda Uno spa e, in denaro per la parte eccedente. In termini economici questa clausola, considerando la produzione stimata, vale circa 75.000 euro l’anno.Inoltre il comune potrà conferire gratuitamente la parte umida dei rifiuti raccolti sul territorio. Scheda tecnica Il biodigestore sorgerà su un terreno di 25.000 m2 in località Lame, a lato della strada provinciale 343 per Acquafredda ed al confine con quest’ultimo Comune. L’impianto avrà una potenza di 1 Megawatt equivalente a mille chilowatt. La struttura verrà alimentata in prevalenza (60%) dalla frazione umida dei rifiuti solidi urbani dei 23 Comuni serviti da Garda Uno spa, da vegetali(10%) , fanghi di depurazione(22%) e altre biomasse(7%). Questi materiali saranno versati in apposite vasche dove subiranno un pre-trattamento prima di essere convogliati ai 3 digestori dove avviene la trasformazione con il sistema della ‘digestione anaerobica’ che produce bio metano. Si tratta di un processo biologico nel quale una speciale flora microbica trasforma, in assenza di ossigeno, la sostanza organica in biogas. Questo è il carburante che alimenta il cogeneratore capace di produrre energia elettrica e calore. L’energia ricavata viene ceduta alla rete mentre il calore sarà recuperato e utilizzato per essiccare la parte residua liquida e umida del combustibili iniziale. Giornalmente l’impianto sarà alimentato da 98,6 tonnellate di biomasse, circa 36.000 l’anno capaci di produrre 2.106.940 metri cubi di metano e quindi 21.820 kwh di energia elettrica ogni giorno pari a 7.964.233 kWh in un anno oltre a 8.033.065 kWh di energia termica. I residui fermentati che rimangono, a processo completato , vengono stimati in 31.497 tonnellate l’anno e saranno utilizzati per produrre ‘pellet’ da impiegare in piccoli impianti di riscaldamento di tipo industriale o,in alternativa, per ricavare concime agricolo.
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E’ questa la strada scelta da Garda Uno spa, l’azienda multi servizi dei comuni gardesani presieduta dal sindaco di Lonato Mario Bocchio, per razionalizzare il sistema di smaltimento. Attraverso il riciclaggio e la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica si punta ad ottenere vantaggi in termini di risparmio energetico e di minori costi di smaltimento dei rifiuti abbinati alla riduzione di fonti inquinanti.
Energia dai rifiuti
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