giovedì, Maggio 2, 2024
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Tra pochi giorni entrerà in funzione a Castiglione l’impianto per il compost. A Padenghe non si farà l’impianto di selezione

Garda Uno investe nei rifiuti

Il 17 giugno verrà inaugurato il nuovo impianto di compost a Castiglione delle Stiviere. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio speciale Garda Uno, Guido Maruelli, in una conferenza stampa tenuta nella sede di Portese, assieme ai consiglieri Walter Romagnoli e Oscar Papa, in occasione della presentazione del notiziario. «In un capannone di seimila metri quadri sarà possibile lavorare 17mila tonnellate di rifiuti umidi – spiega Maruelli-. Un sistema di filtri consente di aspirare le esalazioni, così da non far uscire nessun odore. Credo che di impianti del genere in Italia ne esistano pochi. Il prodotto ottenuto verrà utilizzato come concime per le serre, i florovivaisti, l’agricoltura. Noi abbiamo il 25% delle quote della società costituita con la Indecast di Castiglione e l’Atra, la municipalizzata di Mantova. La Regione Lombardia ci ha concesso il finanziamento necessario». Altro argomento: la «tensione» con Padenghe, culminata in una vivace assemblea pubblica e in un rimpasto di giunta. «Una storia iniziata quando abbiamo cominciato a pensare a una sede più grande, rispetto all’attuale di Portese – dice il presidente -. Il municipio di Padenghe ha proposto l’acquisizione dell’edificio della Bcc, la banca di credito cooperativo, e di un’area alla periferia, da utilizzare per costruire un piccolo impianto di selezione dei rifiuti secchi. La trattativa è andata a buon fine per il fabbricato, in questo periodo le imprese edili stanno effettuando i lavori di ristrutturazione, e a settembre contiamo di trasferirci lì definitivamente, lasciando Portese, ma per la seconda operazione è scoppiato il caos, a causa di una macroscopica deformazione della realtà». I cittadini, dopo la vicenda di Lonato, hanno drizzato le orecchie, protestando e chiedendo spiegazioni al sindaco, dichiaratosi subito estraneo. «Sulla riviera bresciana del Garda abbiamo toccato la quota del 27% nella raccolta differenziata – prosegue Maruelli -. Entro la fine del 2003 bisogna raggiungere il 35%. Indispensabile, a tale proposito, effettuare un servizio più razionale. In concreto, ogni casa verrà dotata di un contenitore per l’umido (scarti di cucina) e il secco (carta, stracci, lattine, bottiglie). A Padenghe volevamo semplicemente costruire un capannone per dividere i materiali, separando quel 10-20% che, per dimensioni e caratteristiche, non può essere riciclato, e viene considerato Cdr, cioè Combustibile derivato da rifiuti, da spedire agli impianti autorizzati dell’Asm. Nessuno aveva pensato di realizzare discariche e/o inceneritori». «Ci hanno accusato di essere degli inquinatori, e di voler rovinare il territorio. Niente di più falso – interviene Romagnoli che, tra l’altro, è presidente del Fai, il Fondo per la protezione dell’ambiente-. Per sgomberare il campo dagli equivoci, abbiamo abbandonato l’idea del capannone». Oltre a convogliare i liquami della sponda occidentale nel depuratore situato in località… Paradiso, a Peschiera, il Garda Uno raccoglie i rifiuti di 16 località: circa 58mila tonnellate all’anno, di cui 16mila, il 27,66%, grazie ai cassonetti e alle isole ecologiche (le restanti 42mila vengono destinate allo smaltimento). L’impianto di Padenghe avrebbe consentito di selezionare il materiale, destinando 6.500 tonnellate a Conai per il riciclo e 800 il cosidetto Cdr, da indirizzare ai termogeneratori. «In questo modo avremmo portato al 38% la raccolta differenziata, superando la soglia del 35% imposta dal decreto Ronchi», sottolinea il presidente, che aggiunge: «Il Consorzio, che entro la fine dell’anno dovrà trasformarsi in spa, non ha alcuna intenzione di alzare le tariffe e conseguire utili. Vuole solo offrire servizi di pubblica utilità. Il suo futuro è nelle mani dei 20 comuni associati. C’è anche l’Amministrazione provinciale, con una quota del 10%. Dispiace che qualcuno (il caso di Sirmione) stia imboccando una strada diversa, intenzionato a gestire in proprio raccolta dei rifiuti, fognature, acquedotto, spazzamento, pulizia delle spiagge e quant’altro. La Bandiera blu è stata ottenuta grazie al contributo di tutti. Il disinquinamento del lago è passato attraverso un’azienda congiunta». Maruelli conclude ricordando che «in un incontro coi responsabili dell’Asl e dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, si è deciso di unire le forze. I risultati delle analisi effettuate sulle acque (chimico, batteriologico, delle alghe), per i quali vengono spesi 500mila euro all’anno, un miliardo di vecchie lire, saranno esaminati congiuntamente».

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