giovedì, Maggio 2, 2024
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In concorrenza a Nago: arduo soddisfare l'artigiano

Gelati nuovi e usi civici vecchi

Gelati e usi civici non vanno per niente d’accordo. E all’apparenza tra gli uni e gli altri non c’è alcun nesso. Invece capita che in Mala, la zona artigianale di Nago, per disporre di un’area per un nuovo stabilimento (di gelati appunto) si debba preventivamente eliminare gli antichi usi civici. Che poi in sostanza sono sempre stati il diritto riconosciuto ai cittadini di godere dei frutti di porzioni di territorio comunale. In genere si tratta di aree tutt’altro che felici, un tempo però importanti perché quelle in cui si tagliavano legna, ciuffi d’erba per i conigli e si pascolava liberamente le capre. Un gravame, in ogni modo, che vincola di fatto, ancor oggi che non si pascola più, il terreno di Mala e ne impedisce qualsiasi altra destinazione. E un diritto tenuto in gran considerazione, se ad occuparsene è un procuratore della repubblica con l’incarico di commissario sugli usi civici. Naturalmente lo si può svincolare, a patto che se ne gravi un altro con il medesimo vincolo e sempre con il parere del procuratore. Un’operazione più semplice a dirsi che a farsi. La nuova area, infatti, pareva essere stata trovata. E il consiglio comunale (contrari i 4 consiglieri di Ennio Bertolini), aveva sostituito l’area per i gelati con un’equivalente area comunale (5.000 metri quadrati) sopra Prealta, che poi è quella parte di montagna a ridosso della centrale di Torbole. Purtroppo a cose ormai fatte si è scoperto che anche lì esisteva un uso civico. Insomma era tutto da rifare, colpa un errore marchiano e deprecato da tutti, con il tempo che stringe, visto che la ditta dei gelati sembra aver molta fretta di insediarsi. Ma a quanto pare di altre aree libere non ce ne sono: solo una è stata trovata adeguata allo scopo dall’amministrazione comunale ed è il parco di castel Penede. D’accordo maggioranza, contrari sempre i 4 consiglieri di Bertolini e contrario stavolta anche Cirillo Tonelli. Contrario, quest’ultimo, sulla scelta del parco. Mal si concilierebbe, par di capire, storia e cultura con gli usi civici. E chissà: potrebbe essere che tra in futuro si debba tornare a pascolare caprette. E annuncia, Tonelli, un’istanza come cittadino proprio al commissario degli usi civici. E non sembra sortire alcun effetto l’invito di Parolari a lasciar correre. Di mezzo ci sarebbe addirittura l’interesse della comunità, se si perde il nuovo stabilimento.

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