Eccoci nuovamente alle prese con i livelli del nostro lago, se ne discute da sempre e se ne è parlato anche recentemente a Peschiera del Garda. Su invito dell’Amministrazione comunale “al capezzale”, si diceva, o meglio si scriveva una volta, si sono ritrovati gran parte dei responsabili dei numerosi enti che si interessano di queste benedette acque. E tra politici e tecnici si è parlato di livelli, gestione e utilizzi delle acque del Garda.
Presenti, oltre a tre assessori regionali del Veneto che hanno risposto alla chiamata del consigliere delegato al Turismo del Comune di Peschiera, Filippo Gavazzoni, gardesano Doc a cui sta a cuore l’habitat gardesano e numerosi responsabili di vari enti pubblici.
Dalla mia “lunga” esperienza giornalistica gardesana ho avuto modo di sentir parlare di livelli lacustri a ogni cambiar di vento, con il risultato che ai primi mesi del 2016 se ne sta ancora parlando. E tutti hanno ragione, e tutti hanno le loro necessità e tutti hanno i loro orti da coltivare, e il Garda va su e giù e gli imprenditori dell’industria del forestiero si strappano di continuo, se ancora ne hanno, i cappelli.
Filippo Gavazzoni ha messo, e non a caso, nel titolo del suo invito queste parole “…tutela della risorsa idrica e dell’immagine turistica del territorio”.
Bravo Filippo! Siamo pienamente d’accordo con te, anche perché un tempo il Garda si autoregolava da solo (entra col Sarca ed esce col Mincio, era scritto nei libri di geografia), prima che negli anni ’50 venisse realizzato lo sbarramento “regolatore” di Salionze trasformando il Garda da bacino naturale a bacino artificiale, e poco dopo costruito la galleria (fortunatamente mai utilizzata, ma sempre in agguato), che collega il fiume Adige al Garda, e gestita dai trentini, capace di immettere nel lago fino a 500 metri cubi al secondo di acqua.
Pasqua 2016, all’uscita di queste note se ne sarà già andata, e con lei anche le prove generali per la prossima stagione turistica, ormai avviata. I gardesani guardano ancora una volta, naturalmente preoccupati, l’andare e venire dei livelli. Gli unici che, imperterriti, proseguono ad abusare di questo bene prezioso, sono ancora e sempre gli imprenditori agricoli del Mantovano che, incuranti dei vari appelli e delle suppliche, continuano a irrigare i loro terreni con il sistema antico e dispersivo detto “a scorrimento”. E giù acqua a valanga, tanto il Garda non si asciugherà mai e noi giornalisti avremo materiale e motivi per scrivere per i prossimi secoli!
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