La «Gardesana» sta a cuore a tutti, ma è innegabile che a fare le spese della sua chiusura siano anzitutto gli operatori economici. Una eventuale crisi del settore turistico, determinata dalla difficoltà – o prolungata impossibilità – di passaggio, avrebbe ricadute negative a catena su grossisti, commercianti, prestatori d’opera che, sull’intera riviera occidentale, sono alcune migliaia. Si aggiunga, infine, l’indotto, ossia tutte quelle attività meno palesi che, comunque, creano occupazione e che è possibile svolgere proprio per l’attinenza ed il legame che hanno con il turismo. Partendo da queste riflessioni si è svolta un’assemblea – partecipatissima – mercoledì sera a Limone, organizzata dal «Consorzio Riviera dei Limoni» (presidente Chicco Risatti di Limone) e da un’associazione trentina, «Unione Commercio Turismo e Attività di Servizio Alto Garda e Ledro», di cui è presidente il trentino Franco Gamba. I due gruppi di imprenditori rappresentano circa 5 mila aziende, di dimensioni diverse ma con interessi legati particolarmente al settore turistico. Risatti e Gamba rappresenteranno l’assemblea limonese (circa 500 partecipanti) e avranno la funzione di portavoce degli interessi gardesani presso altre sedi: la Provincia di Trento in primo luogo. C’è la volontà di proseguire in questa azione unitaria e l’assemblea sarà riconvocata per aggiornamenti. Se sarà il caso, saranno considerate eventuali azioni di protesta di fronte a sviluppi negativi. Il dibattito può essere concentrato su alcuni punti, tre dei quali sono stati riportati in una nota delle due associazioni, e che appaiono come «espressione unanime delle parti economiche trentine e bresciane». Viene ribadito anzitutto che è ritenuta «inderogabile la riapertura della strada statale entro e non oltre la fine del mese di marzo». Quanto alle notizie pervenute da Roma, e illustrate al pubblico da Risatti, c’è «soddisfazione per la positiva notizia riguardante la realizzazione in tempi brevi (fine giugno) della galleria di collegamento» che passerà sotto la Rocchetta, a sud di Riva, verso Limone. Sulla stessa galleria pesa ancora la spada di Damocle del «sì» della Commissione Ministeriale, che deve dichiarare l’opera di «somma urgenza», sbloccando la situazione burocratica e consentendo di aprire il cantiere immediatamente, attraverso la trattativa privata e senza i bandi richiesti dalle procedure europee. Chi era presente all’incontro con il sottosegretario Antonio Bargone afferma che lo stesso Bargone era del parere che dovesse essere questa la strada da seguire. Altro punto caldo riguarda invece il servizio alternativo con il traghetto, che è stato attivato dalla Navigarda per ridurre gli inconvenienti legati ai trasferimenti dal bresciano al Trentino. Nel corso dell’assemblea è stato definito «insopportabile e insostenibile il peso economico dei costi di trasferimento tramite Navigarda». Una formale protesta per «la speculazione di un Ente governativo sullo stato di emergenza e di disagio dei cittadini». La Navigarda si è fatta viva ieri, con un comunicato di risposta, firmato dal direttore Marcello Coppola (ne parliamo sotto). Per il resto, il dibattito ha proposto i soliti argomenti, che stanno a cuore agli operatori economici gardesani: i mesi passano veloci, la frana della Rocchetta è caduta da 40 giorni e la primavera non tarderà a giungere. La «Gardesana», però, è ancora chiusa anche se appare innegabile che le posizioni non siano più intransigenti com’era parso nelle prime settimane del blocco, quando a Trento sostenevano «l’indifendibilità di quel tratto di Gardesana» e, di conseguenza, l’inutilità di agire con disgaggio e sistemazione. Per risolvere il problema alla radice i trentini hanno elaborato il progetto della galleria della Rocchetta: 1250 metri per 75 miliardi di spesa da parte della Provincia autonoma di Trento. Poi le posizioni sono andate ammorbidendosi e qualche sporadica apertura (a orari) della vecchia statale è parsa possibile già da giugno. Adesso, albergatori e commercianti alzano il tiro e chiedono un ulteriore accorciamento dei tempi: apertura prima di Pasqua. Qualche perplessità è emersa in riferimento ai tempi di esecuzione della nuova galleria: qualcuno dubita che – pur iniziando subito a lavorare – il tunnel possa essere completato per giugno. Potrebbero, invece, maturare novità per i lavori a Nanzel, a sud di Limone, che l’ordinanza dell’Anas obbliga a completare entro il 14 aprile. I tempi potrebbero essere anticipati di parecchio e dal 25 febbraio potrebbe essere possibile il transito durante l’intera giornata, seppure a senso unico alternato.
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Gli albergatori puntano i piedi: la Gardesana va riaperta entro Pasqua
Gli hotel chiedono strada
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