venerdì, Maggio 3, 2024
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Chicco Risatti contro la segnaletica che ignora il traghetto per Limone

«I cartelli ci danneggiano: vi denuncio»

«Devi andare a Limone? Fai il giro del lago!» Questo il senso dei cartelli che negli ultimi giorni sono apparsi in tutto il basso Sarca e che stanno facendo letteralmente imbufalire gli operatori turistici limonesi. Le gialle tabelle, posizionate un po’ ovunque dalla Provincia, infatti, invitano gli automobilisti diretti verso Limone e Brescia ad imboccare la Gardesana Orientale, costringedoli di fatto a scendere verso Peschiera del Garda, a prendere in direzione di Desenzano e, quindi, a risalire verso la parte settentrionale del Garda. Nessun accenno, invece, sulla segnaletica in questione, alla possibilità di utilizzare il traghetto della Navigarda per trasbordare con la macchina verso Limone. Novità, queste, che hanno mandato su tutte le furie “limonesi & C.”, pronti più che mai a scendere sul sentiero di guerra.«È una decisione a dir poco assurda – sbotta Franceschino “Chicco” Risatti, vicesindaco di Limone e presidente dell’associazione “Riviera dei Limoni” che riunisce gli albergatori dei vari centri fino a Salò – contro la quale ci batteremo con ogni mezzo. Hanno messo quei cartelli ovunque, senza nemmeno un accenno al traghetto. È vergognoso, sono amareggiato e preoccupato per l’atteggiamento della Provincia di Trento e anche dell’amministrazione rivana, con la quale fino ad ora avevamo ottimi rapporti. Ho già convocato un’assemblea straordinaria per questa sera (ieri, per chi legge ndr) e decideremo le prossime azioni, senza escludere di adire alle vie legali…queste cose non si fanno. È questo il modo in cui pensano di risolvere il problema? È questo il modo di ringraziarci per la pazienza e la comprensione dimostrate fino ad ora? Questa gente si rende conto che dobbiamo vivere anche noi, o no? Hanno un bel dire, a Trento, che il traghetto deve essere utilizzato quasi esclusivamente dai lavoratori e dai fornitori: cosa vengono a fare da noi se non ci sono i turisti? Ma d’altra parte – continua Risatti sempre più risentito – dovevamo pur attendercela una simile insensibilità: all’assemblea di mercoledì scorso, alla quale avevamo invitato i rappresentanti di tutte le categorie e gli amministratori di tutti i comuni interessati, non c’era nessuno di Riva del Garda. No, non ci si comporta così». Amministratori rivani che, dopo averli richiesti, hanno accolto con grande favore i cartelli della polemica. «Meno gente arriva all’imbarcadero meglio è» taglia corto il vice sindaco Pietro Matteotti. «Dobbiamo assolutamente evitare di paralizzare Riva, facendo affluire nei pressi dell’attracco un numero di automobili superiore a quel consentito. E la soluzione non sta certo nel potenziamento della flotta della Navigarda, ma piuttosto nella creazione di nuovi e più comodi attracchi». La guerra sembra inevitabile, insomma.

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