venerdì, Aprile 19, 2024
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Metà pavimentazione è completamente sollevata. Per ovviare al problema è necessario un intervento radicale. Più grave del previsto la situazione sotto la pista di ghiaccio

Il piazzale Segantini ha la «gobba»

Altro che qualche «bubbone» sparso qua e là. Sul piazzale Segantini si è formata una vera e propria «gobba», larga diversi metri (metà piazzale) ed alta una spanna. Man mano che lo smantellamento della pista di ghiaccio procede, il quadro della situazione si fa sempre più preciso e sconfortante. Ad effettuare un primo sopralluogo sono stati, ieri mattina, alcuni tecnici del comune, capitanati da Augusto Ricci. «Il triangolo esterno della pavimentazione è sollevato – spiega il tecnico – ma per adesso è difficile riuscire a stabilire l’entità dei danni. Bisognerà attendere che la rimozione completa della pista». Difficile, per ora, individuare l’origine del problema. Facile presumere ad una serie di concause, ad esempio la mancata collocazione di una guaina d’isolamento (anziché moquette) tra la pista di ghiaccio e la pavimentazione del piazzale ma anche le miti temperature natalizie possono aver contribuito ad originare il fenomeno, per via dell’enorme sbalzo termico creatosi tra la superficie sottostante la pista (anche meno 20 gradi) e quella negli immediati dintorni. La ditta da cui l’Assocentro si è fornita per il noleggio della struttura, è assicurata per incidenti di questo tipo. Quindi il ripristino del «salotto» di Arco non dovrebbe gravare sulle casse comunali. Non è detto, però, che questa sia la soluzione finale del problema. Il piazzale Segantini, infatti, non è nuovo ad eventi simili. Dossi ed avvallamenti sono comparsi, all’improvviso, anche la scorsa estate e la medesima cosa è successa due anni addietro. Ora in molti puntano il dito contro i lavori di realizzazione del piazzale. «Il piazzale Segantini è stato realizzato in modo diverso rispetto, ad esempio, a viale delle Magnolie – spiega Augusto Ricci – sul viale si è optato per dei grossi cubetti in sabbia, qui, invece, è come se fossero state posizionate delle piastre sopra una soletta di cemento». Prive, quindi, di permeabilità ed impossibilitate a rispondere alle sollecitazioni dovute all’effetto dilatatorio del ghiaccio, le piastre hanno ceduto di schianto provocando i vari «saliscendi». Per ovviare, in futuro, al problema, e per sistemare la cosa definitivamente, sarà necessario mettere mano all’intero piazzale. Con un intervento radicale. Altrimenti a Ferragosto o il prossimo Natale faranno di nuovo la loro comparsa le «montagne russe».

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