lunedì, Ottobre 2, 2023
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Il porto scopre il monumento ai marinai

Ven­tottes­i­ma Fes­ta del lago al por­to di Pacen­go. A pro­muover­la, come ogni anno, i mari­nai del grup­po Leonel­lo Paroli­ni di Lazise, da anni guida­to da Gio­van­ni Olivet­ti. Quest’an­no però la fes­ta del lago avrà un sapore diver­so, impor­tante, con la pre­sen­za di molte autorità, fra le quali il con­sigliere nazionale del­l’As­so­ci­azione nazionale mari­nai, ammi­raglio Mario Crepal­di, del del­e­ga­to regionale Pino Fab­rel­lo e del coman­dante Mario Gras­si del­la Ftase, per la posa del cip­po ded­i­ca­to ai mari­nai del Gar­da. Il mon­u­men­to mar­moreo, in rosso Verona ed in pietra bian­ca alto due metri e 60 cen­timetri, è sta­to real­iz­za­to dal­lo scul­tore Alessan­dro Guar­di­ni ed è sta­to col­lo­ca­to nel­la nuo­va aiuo­la cen­trale, al por­to di Pacen­go, da poco real­iz­za­ta a segui­to del­la sis­temazione del­la zona da parte del­l’am­min­is­trazione comu­nale. La cer­i­mo­nia avrà luo­go domeni­ca 4 mag­gio con inizio alle 9.45 per l’alz­a­bandiera e la depo­sizione di una coro­na di alloro al mon­u­men­to ai cadu­ti. Sarà pre­sente la ban­da musi­cale di Peschiera del Gar­da. Alle 10.30 mes­sa al cam­po, al por­to, cel­e­bra­ta dal par­ro­co don Ser­gio Fratu­cel­lo. Suc­ces­si­va­mente, alla pre­sen­za del sin­da­co di Lazise, avrà luo­go la scop­er­tu­ra del nuo­vo cep­po. Mad­ri­na del­la cer­i­mo­nia sarà la sig­no­ra Dina Cal­dana, moglie del com­pianto Gior­gio Cal­dana, colui il quale volle ad ogni cos­to pro­muo­vere la Fes­ta del Lago a Pacen­go a perenne ricor­do dei tan­ti mari­nai cadu­ti in tutte le guerre. Dopo l’alz­a­bandiera e la preghiera del mari­naio ci sarà il dis­cor­so uffi­ciale del­l’am­mi­raglio Mario Crepal­di. «Siamo fieri ed orgogliosi di pot­er ricor­dare i mari­nai del Gar­da a Pacen­go», spie­ga Gio­van­ni Olivet­ti, «per­ché il sito si pres­ta alla col­lo­cazione del nuo­vo cip­po». «Il mer­i­to di ques­ta inizia­ti­va e di ques­ta man­i­fes­tazione va all’asses­sore Fabio Mari­noni», con­tin­ua Olivet­ti, «che ha volu­to la pre­sen­za ed il seg­no dei mari­nai pro­prio al por­to di Pacen­go, la cui fisiono­mia è total­mente cam­bi­a­ta dopo i lavori di ristrut­turazione del­l’in­tera area. Sul basa­men­to, in mar­mo rosso Verona, trovano pos­to gli stem­mi di Lazise, dei mari­nai e delle quat­tro Repub­bliche marinare in uno spir­i­to uni­tario di ricor­do e di memo­ria del­lo spir­i­to mari­naro anche sul nos­tro ».

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