venerdì, Giugno 2, 2023
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Internet veloce, buone performance in Lombardia ma l’Italia resta indietro

La disponi­bil­ità di reti inter­net ad è sem­pre più cen­trale sia per le imp­rese che per i sin­goli cit­ta­di­ni, che oggi uti­liz­zano il web per tan­tis­sime attiv­ità di fon­da­men­tale impor­tan­za. L’anal­isi delle per­for­mance a liv­el­lo di ter­ri­tori diven­ta dunque cen­trale per capire se il nos­tro Paese stia rius­cen­do a tenere il pas­so del resto d’Eu­ropa: il quadro delin­eato dal­lo Euro­pean Data Jour­nal­ist Net­work è tut­tavia anco­ra poco con­for­t­ante, con una veloc­ità media anco­ra molto indi­etro rispet­to alle nazioni dig­i­tal­mente più evo­lute. Vedi­amo dunque come si col­lo­cano l’I­talia e, più in par­ti­co­lare, la Lom­bar­dia.

Veloc­ità del­la rete inter­net: i dati più recen­ti

A tastare il pol­so del­la rete inter­net ital­iana ed euro­pea ci pen­sa lo Euro­pean Data Jour­nal­ist Net­work, che par­tendo dai dati ril­e­vati sul sito Speedtest di Ook­la tira le somme sul­l’at­tuale situ­azione nelle varie zone del con­ti­nente. Più in par­ti­co­lare per ciò che riguar­da il nos­tro Paese, l’indagine evi­den­zia una situ­azione in miglio­ra­men­to ma anco­ra indi­etro rispet­to alle nazioni più evo­lute: con una media di 112 Mbps, infat­ti, l’I­talia si col­lo­ca molto sot­to le tre eccel­len­ze europee, ossia Islan­da (206 Mbps), Svizzera e Fran­cia (202 Mbps) ma stac­ca­ta anche da molti altri Pae­si come Dan­i­mar­ca, Roma­nia, Spagna, Liecht­en­stein, Lussem­bur­go, Unghe­ria, Por­to­gal­lo, Norve­g­ia, Pae­si Bassi, Svezia e Polo­nia, com­pre­si in un range che va dai 186 ai 151 Mbps.

Situ­azione sim­i­le a quel­la ital­iana invece in due delle nazioni più impor­tan­ti, ossia Ger­ma­nia e Reg­no Uni­to, che si fer­mano rispet­ti­va­mente a 119 e 115 Mbps, men­tre Aus­tria, Ser­bia, Gre­cia e Mace­do­nia del Nord non rag­giun­gono nep­pure i 100 Mbps (con le ultime due ferme addirit­tura a 42 e 33 Mbps).

Con­nes­sioni inter­net in Italia: il quadro a liv­el­lo regionale

Molto inter­es­sante è anche l’anal­isi dei dati a liv­el­lo regionale, che per la pri­ma vol­ta non mostra un divario così net­to tra nord e sud come in altre sta­tis­tiche. La regione più veloce risul­ta essere la Lig­uria, con 125 Mbps, segui­ta da Piemonte, Lazio e a sor­pre­sa la Sicil­ia, che gira­no intorno ai 123 Mbps. Buone prestazioni anche in Lom­bar­dia, dove si rag­giun­gono i 119 Mbps, Emil­ia Romagna (118) e Cam­pa­nia (116), men­tre sot­to i 100 Mbps tro­vi­amo Friuli Venezia Giu­lia, Umbria, Toscana, Vene­to, Cal­abria e Marche, con in coda Valle d’Aos­ta a 75 Mbps e provin­cia autono­ma di Bolzano a 72 Mbps, fre­nate prob­a­bil­mente anche dal­la stes­sa con­for­mazione del ter­ri­to­rio.

Se la Lom­bar­dia si col­lo­ca poco sot­to il podio, a liv­el­lo provin­ciale è invece pro­prio a guadagnare la tes­ta del­la clas­si­fi­ca con 187 Mbps, men­tre subito dietro si col­lo­cano Gen­o­va, Pra­to e Tori­no. In realtà, però, la situ­azione delle province ital­iane non è così rosea se si con­sid­era che su un totale di 107 solo 40 super­a­no i 100 Mbps in down­load, con addirit­tura val­ori sot­to i 60 Mbps per un’al­tra lom­bar­da, ossia Man­to­va, in com­pag­nia di Bel­luno, Fer­mo e Ver­bano-Cusio-Osso­la.

L’im­por­tan­za di una rete inter­net veloce

L’acces­so a inter­net veloce è oggi una pri­or­ità per famiglie e aziende, dal momen­to che la rete non è più solo uno stru­men­to per chattare o uti­liz­zare i vari tipi di svaghi pre­sen­ti online ma anche un impor­tante sup­por­to per svol­gere attiv­ità lavo­ra­tive, rap­por­tar­si con gli enti pub­bli­ci e gestire le pro­prie finanze. Pot­er con­tare dunque su infra­strut­ture adeguate sig­nifi­ca venire incon­tro ai bisog­ni di tutte le realtà sociali ed eco­nomiche, in cer­ca di pari oppor­tu­nità di cresci­ta: il gap anco­ra esistente all’in­ter­no del nos­tro Paese rischia infat­ti di las­cia­re indi­etro tut­ti quei ter­ri­tori in cui il web non rag­giunge prestazioni in lin­ea con le tec­nolo­gie attuali, non per­me­t­ten­do per esem­pio un effi­cace acces­so allo smart work­ing o l’u­so di soluzioni dig­i­tal per aumentare la com­pet­i­tiv­ità sul mer­ca­to.

Anco­ra peg­gio se si guar­da alla cresci­ta più lenta del­l’I­talia rispet­to alla mag­gio­ran­za dei Pae­si europei, un prob­le­ma questo che rischia di creare non poche dif­fi­coltà a liv­el­lo socio-eco­nom­i­co impe­den­do di sfruttare appieno le poten­zial­ità del dig­i­tale per uno svilup­po con­cre­to. È pur vero che, gra­zie anche agli inves­ti­men­ti mes­si in cam­po con il PNRR, la situ­azione è net­ta­mente miglio­ra­ta rispet­to a qualche anno fa, ma ciò non deve far ada­gia­re le isti­tuzioni sug­li allori, spin­gen­dole anzi a un ulte­ri­ore sfor­zo per far sì che anche il nos­tro Paese pos­sa godere di tut­ti i van­tag­gi di una rete inter­net fis­sa e mobile aper­ta, acces­si­bile e veloce.

 

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