giovedì, Marzo 28, 2024
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Internet veloce, buone performance in Lombardia ma l’Italia resta indietro

La disponibilità di reti internet ad è sempre più centrale sia per le imprese che per i singoli cittadini, che oggi utilizzano il web per tantissime attività di fondamentale importanza. L'analisi delle performance a livello di territori diventa dunque centrale per capire se il nostro Paese stia riuscendo a tenere il passo del resto d'Europa: il quadro delineato dallo European Data Journalist Network è tuttavia ancora poco confortante, con una velocità media ancora molto indietro rispetto alle nazioni digitalmente più evolute. Vediamo dunque come si collocano l'Italia e, più in particolare, la Lombardia.

Velocità della rete internet: i dati più recenti

A tastare il polso della rete internet italiana ed europea ci pensa lo European Data Journalist Network, che partendo dai dati rilevati sul sito Speedtest di Ookla tira le somme sull'attuale situazione nelle varie zone del continente. Più in particolare per ciò che riguarda il nostro Paese, l'indagine evidenzia una situazione in miglioramento ma ancora indietro rispetto alle nazioni più evolute: con una media di 112 Mbps, infatti, l'Italia si colloca molto sotto le tre eccellenze europee, ossia Islanda (206 Mbps), Svizzera e Francia (202 Mbps) ma staccata anche da molti altri Paesi come Danimarca, Romania, Spagna, Liechtenstein, Lussemburgo, Ungheria, Portogallo, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia e Polonia, compresi in un range che va dai 186 ai 151 Mbps.

Situazione simile a quella italiana invece in due delle nazioni più importanti, ossia Germania e Regno Unito, che si fermano rispettivamente a 119 e 115 Mbps, mentre Austria, Serbia, Grecia e Macedonia del Nord non raggiungono neppure i 100 Mbps (con le ultime due ferme addirittura a 42 e 33 Mbps).

Connessioni internet in Italia: il quadro a livello regionale

Molto interessante è anche l'analisi dei dati a livello regionale, che per la prima volta non mostra un divario così netto tra nord e sud come in altre statistiche. La regione più veloce risulta essere la Liguria, con 125 Mbps, seguita da Piemonte, Lazio e a sorpresa la Sicilia, che girano intorno ai 123 Mbps. Buone prestazioni anche in Lombardia, dove si raggiungono i 119 Mbps, Emilia Romagna (118) e Campania (116), mentre sotto i 100 Mbps troviamo Friuli Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Veneto, Calabria e Marche, con in coda Valle d'Aosta a 75 Mbps e provincia autonoma di Bolzano a 72 Mbps, frenate probabilmente anche dalla stessa conformazione del territorio.

Se la Lombardia si colloca poco sotto il podio, a livello provinciale è invece proprio a guadagnare la testa della classifica con 187 Mbps, mentre subito dietro si collocano Genova, Prato e Torino. In realtà, però, la situazione delle province italiane non è così rosea se si considera che su un totale di 107 solo 40 superano i 100 Mbps in download, con addirittura valori sotto i 60 Mbps per un'altra lombarda, ossia Mantova, in compagnia di Belluno, Fermo e Verbano-Cusio-Ossola.

L'importanza di una rete internet veloce

L'accesso a internet veloce è oggi una priorità per famiglie e aziende, dal momento che la rete non è più solo uno strumento per chattare o utilizzare i vari tipi di svaghi presenti online ma anche un importante supporto per svolgere attività lavorative, rapportarsi con gli enti pubblici e gestire le proprie finanze. Poter contare dunque su infrastrutture adeguate significa venire incontro ai bisogni di tutte le realtà sociali ed economiche, in cerca di pari opportunità di crescita: il gap ancora esistente all'interno del nostro Paese rischia infatti di lasciare indietro tutti quei territori in cui il web non raggiunge prestazioni in linea con le tecnologie attuali, non permettendo per esempio un efficace accesso allo smart working o l'uso di soluzioni digital per aumentare la competitività sul mercato.

Ancora peggio se si guarda alla crescita più lenta dell'Italia rispetto alla maggioranza dei Paesi europei, un problema questo che rischia di creare non poche difficoltà a livello socio-economico impedendo di sfruttare appieno le potenzialità del digitale per uno sviluppo concreto. È pur vero che, grazie anche agli investimenti messi in campo con il PNRR, la situazione è nettamente migliorata rispetto a qualche anno fa, ma ciò non deve far adagiare le istituzioni sugli allori, spingendole anzi a un ulteriore sforzo per far sì che anche il nostro Paese possa godere di tutti i vantaggi di una rete internet fissa e mobile aperta, accessibile e veloce.

 

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