martedì, Dicembre 3, 2024
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La ballata degli amici sparsi di Titti Castrini

La ballata degli amici sparsi. Un titolo curioso, dai toni agrodolci.

Immediato il rimando alla scena di un film, un raduno di facce amiche, la musica di paese, i ricordi che si rincorrono, una battuta e due risate, un bicchiere di vino, le chiacchiere da bar, la rassicurante atmosfera di un luogo familiare… Un inevitabile ritorno alle origini per l’artista.

Un titolo e un’atmosfera con cui l’artista Vincenzo “Titti Castrini” nomina una traccia del suo nuovo disco e battezza l’intero album. Il suo ultimo lavoro che sta portandolo in giro per l’Italia.

È lo stesso fisarmonicista, pianista e cantautore a spiegarne il motivo: «La ballata degli amici sparsi è un’idea dal sapore velatamente ironico – dice Titti –; nasce da una mia giornata trascorsa nei bar storici del mio circondario, alla ricerca di vecchi amici che da tempo non vedevo più. Ho pensato che il bar fosse ancora il luogo migliore ove setacciare e rincontrare questi vecchi “amici sparsi” per ritrovarli».

E continua il cantautore desenzanese: «In effetti, non mi sono sbagliato. A ore alterne li vedevo ritornare lì nel buon vecchio bar del paese. Amici di tutte le età, chi per un semplice caffè’, chi per l’aperitivo, chi per comprare un pacchetto di sigarette e, tra un pirlo (rigorosamente col Campari) e l’altro, mi perdevo dietro le pieghe del tempo, sbirciavo le loro metamorfosi e le confrontavo con le mie. Non nego che mi divertiva notare il cambiamento fisiologico delle persone e riscoprire in loro quello che eravamo. Grazie alla musica ho avuto la possibilità, fin da piccolo, di conoscere tanta gente e nonostante fossi nato e tuttora residente a Desenzano, ho sempre amato viaggiare e fuggire dalla realtà statica e abitudinaria della vita di paese». Ma suonando uno strumento popolare come la fisarmonica che racconta proprio le storie semplici e vere della gente comune il ritorno di Titti alle origini, ammette lui stesso, fosse una cosa inevitabile. «Il disco – ci tiene a ribadirlo – è dedicato a tutti i miei amici sparsi sulla terra e a tutte le anime perse nei cieli».

Il progetto nasce dalla voglia di raccontare con parole semplici alcune storie di vita quotidiana. «Non esclusivamente racconti autobiografici, ma anche impressioni inventate, ispirate dalla fantasia. Fondamentale in questo progetto è stata la collaborazione con il trombonista Mauro Otto Ottolini, che ha creato tutti gli arrangiamenti del disco, personalizzandone le sonorità, lasciando libera la musica di uscire da ogni schema convenzionale che il mercato discografico italiano spesso pretende dalle produzioni artistiche in questi ultimi tempi, sfruttando così la personalità di ogni singolo musicista lasciando libertà d’ interpretazione».

Con soddisfazione Titti Castrini sta portando in giro il suo lavoro dedicato a tanti amici. Per cui non mancano i ringraziamenti particolari: «In maniera particolare voglio ringraziare Sergio Cossu dell’etichetta Blueserge per aver preso a cuore il mio lavoro e di aver seguito oltre che la parte editoriale anche la produzione e distribuzione del disco, i collage i disegni di copertina sono stati creati da un mio caro amico artista desenzanese Luca Bortoli».

 

Francesca Gardenato

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