domenica, Maggio 5, 2024
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Da Sirmione a Limone, con le tre amministrazioni del lago d’Idro, il Consorzio comprenderà 17 Comuni. Agli enti locali concessioni extraportuali e navigazione pubblica

La devolution del Demanio

Da alcuni anni le 14 località della sponda bresciana del Garda (da Sirmione a Limone) e le 3 del lago d’ Idro gestiscono congiuntamente le concessioni delle aree extraportuali. Hanno creato a suo tempo un’ associazione che, dalla metà del 2001, ha rilevato i compiti della Regione. La Gestione associata stabilisce i canoni da applicare a chi chiede l’utilizzo di una spiaggia, di un pontile o di un’area demaniale per rimessaggi o centri nautici, e a chi vuole utilizzare un ormeggio fuori da un porto. Gli introiti ammontano a circa un milione e mezzo di euro all’anno. La «Gestione associata», che ha la sede a Salò, ed è presieduta da Bernardo Berardinelli, tiene per sè il 10%; ciascun Comune il 50% degli incassi relativi al proprio territorio; la Regione il 40%, che poi finisce di riversare in loco, effettuando investimenti, come la manutenzione dei porti. Due funzionari del Pirellone, Rolando Imbrò e Alessio Picarelli, hanno avuto modo di spiegare che «in passato i controlli erano piuttosto allegri, e molti privati non pagavano nemmeno i canoni. I sindaci, riuniti nella Gestione associata, stanno dando un segnale importante, e i risultati sono positivi». Un raffronto con il passato non è possibile, poichè non si conoscono le cifre riscosse negli anni scorsi da Milano. «Noi cerchiamo di evadere le nuove domande in tempi brevi, e teniamo le conferenze dei servizi per il rilascio delle concessioni -ha spiegato Berardinelli-. Inoltre abbiamo preso in mano le vecchie pratiche. C’erano anni e anni di canoni arretrati mai accertati nè riscossi dalla Regione, attraverso l’Agenzia del demanio». Ultimamente la Gestione associata si è vista affidare nuovi compiti, come la ripartizione delle risorse inviate dalla Regione in base a un piano di bacino, la delimitazione delle zone portuali con l’Agenzia del demanio, la verifica di conformità delle opere finanziate dal Pirellone e realizzate dai Comuni, ecc. Adesso i Consigli comunali delle 17 località stanno approvando il passaggio delle competenze a un Consorzio, che inizierà a operare dal 1 gennaio. Per i primi quattro anni la sede rimarrà a Salò. «Il Consorzio avrà personalità giuridica -continua il presidente-. Potremo gestire in loco la progettazione degli interventi, appaltare, affidare la direzione dei lavori. In altre parole: presenteremo il piano di bacino, con gli investimenti necessari. Milano lo approverà e ci darà i quattrini. Noi li spenderemo». E in futuro l’attività dovrebbe espandersi ulteriormente. La Navigazione pubblica dei laghi di Garda (che dispone di aliscafi, catamarani e motonavi, ha la direzione d’esercizio a Desenzano, il cantiere di Peschiera, due residenze di servizio a Toscolano Maderno e a Riva), Maggiore e Como è una Gestione governativa, ma si profila la sua regionalizzazione. «C’è l’intenzione di conferire i battelli al Consorzio formato dai Comuni, come già avvenuto a Iseo -aggiunge Berardinelli-. Le spese generali per il funzionamento se le accollerà il Pirellone, che dovrà individuare le risorse per la manutenzione delle strutture e dei mezzi. Proprio in questi giorni sta concludendo l’accordo con il Ministero per quanto riguarda il lago di Como. Noi adesso ci stiamo dotando di uno strumento (il Consorzio, in sostituzione della Gestione associata, costituita provvisoriamente, con scadenza 31 dicembre 2004) che consentirà di continuare a fare le stesse cose, seppure con maggiore autonomia, pronti comunque ad accettare le sfide future». Il presidente ha assicurato che i dipendenti della Gestione attuale saranno tutelati, e conserveranno il posto. Ed ha spiegato che la Regione si è impegnata, a partire dal 2006, ad accrescere del 5% (calcolato sull’ammontare dei canoni annuali) gli stanziamenti da riversare sul territorio. «Già adesso -ha concluso- Milano restituisce al Garda più del 40% di ciò che riceve. Si crea, insomma, un circolo virtuoso». Il Consorzio ha già ottenuto il via libera in numerose località. Come ente duraturo potrà garantire un’organizzazione stabile, avere una visione unitaria delle problematiche riguardanti le aree a lago e le politiche tariffarie, svolgere un’accurata vigilanza, controllare l’abusivismo delle boe, programmare interventi di rimozione e sequestro (assieme a Guardia di Finanza e Carabinieri).

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