lunedì, Dicembre 11, 2023
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La storia, la natura e il paesaggio in un percorso sui Colli morenici

Un per­cor­so ide­ale, fra i tan­ti pos­si­bili, per vis­itare le , parte dal­l­la Torre di S. Mar­ti­no del­la Battaglia e scende ver­so il man­to­vano attra­ver­so una bel­lis­si­ma stra­da tra declivi, campi e boschi. Un per­cor­so he vale la pena di com­piere I pae­si com­pre­si nelle province di Bres­cia, Man­to­va e Verona, inter­rompono con i loro pic­coli cen­tri abi­tati un ambi­ente nat­u­rale dom­i­na­to dai dol­ci declivi delle colline moreniche dove campi colti­vati, filari di viti, rigogliosi frut­teti, si alter­nano, orig­i­nan­do un pae­sag­gio incan­tev­ole. Per la mag­gior pate, questi borghi, in epoca medievale, sono sor­ti ai pie­di di castel­li for­ti­fi­cati appartenu­ti a poten­ti sig­nori come, ad esem­pio, gli Scaligeri di Verona o i Gon­za­ga di Man­to­va che han­no las­ci­a­to trac­ce ril­e­van­ti del pres­ti­gio e del­la ric­chez­za del­la loro dom­i­nazione. Lun­go il per­cor­so, dopo S. Mar­ti­no del­la Battaglia, si incon­tra Poz­zolen­go con i resti del castel­lo medievale e dei suoi tor­rioni cilin­dri­ci e la par­roc­chiale del XVI sec­o­lo. Segue, poi, Pon­ti sul Min­cio, in orig­ine castel­lo for­ti­fi­ca­to volu­to dagli Scaligeri a pro­tezione del­la spon­da destra del Min­cio. Un dis­cor­so par­ti­co­lare meri­ta invece a Castel­laro Lagusel­lo, il nucleo tur­is­ti­co più incan­tev­ole delle colline moreniche. Sen­za dub­bio, questo bor­go for­ti­fi­ca­to è quel­lo meglio con­ser­va­to di tut­ti gli altri e pre­sen­ta intat­te, le orig­i­nali strut­ture architet­toniche volute dai Gon­za­ga. Pros­eguen­do lun­go il per­cor­so si incon­tra Mon­zam­bano, anch’es­so dota­to di castel­lo e for­til­izio, e nel suo cen­tro stori­co si notano edi­fi­ci quat­tro-cinque­cen­teschi. Si rag­giunge poi, Vol­ta Man­to­vana che cos­ti­tu­isce il cen­tro abi­ta­to più merid­ionale del­l’in­tero per­cor­so. Con il paese suc­ces­si­vo, Cavri­ana, Vol­ta Man­to­vana, nei sec­oli pas­sati, cos­ti­tu­i­va una spe­ciale res­i­den­za di cam­pagna o meglio le due local­ità han­no ospi­ta­to una pic­co­la corte di «vil­leg­giatu­ra» gon­za­gh­esca. Pros­eguen­do, spun­ta, fra la fol­ta veg­e­tazione, la torre di Solferi­no, meglio nota come la Spia d’I­talia per la par­ti­co­lare posizione e la grande vis­i­bil­ità che si gode dal­l’al­to. Come a S. Mar­ti­no, anche a Solferi­no, il 24 giug­no del 1859, si svolse la battaglia deci­si­va del­la sec­on­da guer­ra d’indipen­den­za. Chi­ude questo inter­es­sante per­cor­so ide­ale delle colline moreniche, Cas­tiglione delle Stiviere. È sen­za dub­bio il cen­tro più popoloso del­l’in­tero per­cor­so e la sua fama è lega­ta all’aver dato i natali a S. Lui­gi Gon­za­ga cui è ded­i­ca­to lo splen­di­do Duo­mo che sorge nel mez­zo del­la cit­tad­i­na e rel­a­ti­vo Aloisiano.

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