domenica, Aprile 28, 2024
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Via ai lavori al cimitero, ma tutto fermo per l’edificio sacro dell’XI secolo dedicato a San Gregorio. Il Comune vuole restaurare la chiesetta di Pai dal ’97, ma la Sovrintendenza tace

L’affresco svanisce nel silenzio

Al via i lavori di ampliamento del cimitero della frazione di Pai. Già da alcuni giorni è stato aperto il cantiere che porterà nel piccolo camposanto molti nuovi loculi e colombare. «Saranno circa 153 i nuovi loculi e oltre 66 le colombare in più», confermano dall’ufficio tecnico del Comune, alla presenza del geometra Pieralberto Sabaini il progettista e direttore dei lavori. «Alcune file di loculi verranno spostate e create in una zona diversa all’attuale, di modo che sia i loculi che le colombare vengano distanziate dalla chiesa dedicata a San Gregorio», spiega il sindaco di Torri Alberto Vedovelli. Progetto alla mano, il primo cittadino ha effettuato un sopralluogo al cimitero sabato scorso assieme ai tecnici dell’ufficio comunale e al geometra Sabaini. «La durata dei lavori», prosegue Vedovelli, «sarà di circa quattro mesi, dopo di che il camposanto sarà riconsegnato ai cittadini». Costo dell’operazione: 250 milioni di lire (129mila euro), come si legge nella delibera dei primi mesi di settembre, quando era stato approvato il progetto definitivo dell’ampliamento cimiteriale. Così resterebbe ancora da fare solo l’operazione di recupero dei preziosi affreschi della Chiesa di San Gregorio, che si trova proprio all’interno del cimitero di Pai e a ridosso dei loculi che ora saranno spostati. La chiesetta, secondo una tradizione locale, sarebbe la più antica di tutta la riviera veronese del Garda assieme a quella denominata «San Zen de l’oselèt» di Castelletto di Brenzone, ed era il luogo deputato a «vegliare sull’eterno riposo delle anime della gente di Pai», come riportato anche dal libro edito dalla Biblioteca e dal Centro Studi per il territorio benacense e scritto dal professor Giuliano Sala alcuni anni fa. La costruzione romanica infatti, risalente con ogni probabilità ai secoli XI o XII, contiene dei preziosi affreschi, oggi quasi totalmente distrutti dall’usura e dalle intemperie. «Qualche anno fa, mi pare nel 1997», dice il sindaco, «avevamo compiuto il restauro del tetto della chiesa dedicata a San Gregorio e avevamo preso contatti con la Sovrintendenza ai Beni ambientali di Verona per ottenere il placet al ripristino degli affreschi». Ma da allora ad oggi, nessuna notizia in merito è arrivata agli uffici comunali di Viale Fratelli Lavanda. Con il risultato che, tra poco, probabilmente degli affreschi della Chiesa di San Gregorio resterà traccia solo nel libro di Giuliano Sala o nelle menti di pochi anziani di Pai. «E pensare», concldue l’assessore di Pai Rita Menapace che con la Sovrintendenza ha un conto aperto ormai da molti mesi per le autorizzazioni al restauro dell’altra chiesa importante di Pai e cioè quella di San Marco, «forse potremmo anche ottenere dei contributi da una banca o dalla Provincia per il recupero di questi affreschi». La Sovrintendendenza di Verona è avvisata.

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