martedì, Aprile 30, 2024
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Dopo aver realizzato un orfanatrofio in India, nuova raccolta di fondi per un’altra opera. L’associazione costruirà laboratori per i piccoli abbandonati

«Lamkama» per i bambini

La vita è un dono da condividere. Questo il motto di Lankama, associazione che si propone di raccogliere fondi per contribuire alla crescita e all’educazione di tanti bambini dimenticati in una delle zone più povere del mondo, l’India. E che ora torna in India a costruire una serie di laboratori per dare ai bimbi oltre ad un tetto anche una professionalità. L’associazione è stata fondata nel 2001 a Desenzano da Loredana Prosperini dopo un viaggio in quel lontano Paese e l’incontro con la disperata povertà della gente: da lì è nata la necessità di fare qualcosa, di un impegno attivo per i più deboli, i bimbi. Da allora più di ottanta persone hanno scelto di aderire a questa iniziativa che oggi coinvolge 250 piccoli indiani dell’Andrha Pradesh, una delle regioni più povere del subcontinente. «I bambini che stiamo aiutando sono orfani o provenienti da famiglie poverissime – spiega Loredana Prosperini, presidente dell’associazione – appartengono alla casta degli intoccabili e per questo sono esclusi dalla società indiana. L’unico modo per farli uscire dal ghetto in cui sono confinati è dare loro un’istruzione, così da poter essere un domani autosufficienti e diventare un esempio per le generazioni che verranno. La nostra è una piccola iniziativa, una goccia nel mare – sottolinea la presidente – ma vogliamo che rimanga tale. In questo modo infatti abbiamo la possibilità di conoscerli bene tutti: il loro vissuto, i loro disagi, i loro sogni. Così ci sentiamo come appartenenti ad un’unica famiglia». Il legame che unisce i bambini con i propri genitori adottivi è infatti molto saldo. A fare da tramite tra l’Italia e l’India è Padre Joseph Dovari, valido punto di riferimento per i piccoli orfani, il quale a sua volta ha potuto studiare grazie ai genitori italiani che molti anni fa lo hanno adottato a distanza. Tramite email o posta normale, regolarmente Padre Joseph invia lettere dall’India con notizie aggiornate e fotografie. Grazie ai fondi raccolti nel corso degli ultimi anni, Lankama ha potuto costruire nel villaggio di Kesarapalli la «Smiling Children’s home» (Casa dei bambini sorridenti) che oggi ospita circa un centinaio di orfani. Notevole è stato anche l’impegno dimostrato da alcuni sponsor che si sono attivati per partecipare alla crescita dell’associazione. Tra questi sono presenti i Lions Club Alta Velocità di Desenzano del Garda che hanno contribuito alla realizzazione e al miglioramento della Casa dei bambini sorridenti. Ma il coinvolgimento del club non riguarda soltanto la raccolta di fondi. Ogni anno infatti Loredana Prosperini si reca con alcuni volontari in India per seguire personalmente i piccoli e per portare loro beni di prima necessità. E all’ultima spedizione del mese di agosto ha partecipato anche Donata Vignozzi, neopresidente del club desenzanese. «L’esperienza in orfanotrofio è stata davvero unica – spiega – i bambini sono speciali e ti riempiono il cuore di gioia. Nonostante la loro situazione infatti sono sempre sorridenti e pieni di entusiasmo. Al mio arrivo ho incontrato Sadeer, il piccolo indiano che ho adottato tre anni fa, il quale mi ha subito stretta in un forte abbraccio. Durante il periodo trascorso a Kesarapalli abbiamo acquistato le divise per i bambini, biancheria e quant’altro. Ma non solo, i piccoli si sono anche divertiti con noi. Abbiamo organizzato gite al mare e giochi di squadra come la caccia al tesoro e la corsa con i sacchi. È un’esperienza che tutti dovrebbero provare, da quando sono tornata in Italia infatti ho una carica particolare che mi spingere a coinvolgere con il mio entusiasmo più gente possibile». Ma quali sono i progetti futuri dell’associazione? Accanto all’ampliamento della struttura dell’orfanotrofio già in parte realizzata grazie al contributo dei Lions, verrà acquistato un terreno di circa 3 mila mq destinato alla costruzione di piccoli laboratori (sartoria, falegnameria, idraulica) in cui i ragazzi potranno imparare un mestiere. Perché la vita è un dono da condividere.

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