Presto anche le lavandaie di Desenzano avranno un monumento loro dedicato. E’ nato infatti un gruppo per proporre il ricordo di un’antica tradizione ormai caduta in disuso ma che per molto tempo ha coinvolto le donne del luogo. Mamme, nonne e anche bisnonne di molti desenzanesi hanno portato al lago i panni, le lenzuola e le camice per lavarle nelle acque del lago. Diversi i punti dove le donne si trovavano per insaponare con la lisciva la propria biancheria per poi sciacquarla e stenderla al sole. Come documentano alcune fotografie del tempo, il luogo preferito era quello del porto, in corrispondenza dello scivolo per le barche. Lo stesso Carducci ricorda le lavandaie di Desenzano in una prosa scritta nel 1883; ma anche vicolo Lavandaie, tra via Roma e il lungolago, è una traccia significativa. Alberto Rigoni, che già due anni fa aveva lanciato la proposta, si è ora messo in azione con altri desenzanesi per far sì che l’idea si concretizzi. Il monumento sarà collocato sul lungolago e la speranza del gruppo è che venga realizzato entro la fine del prossimo anno. «Presto partiremo con un concorso di idee indirizzato alle scuole e agli istituti d’arte della zona – spiega Rigoni – l’obiettivo è infatti quello di coinvolgere gli studenti nel realizzare l’opera. Nel frattempo siamo alla ricerca dello scultore».
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