È stato Teresio Delfino, sottosegretario alle politiche agricole e forestali, assieme al sindaco Renzo Franceschini e all’assessore provinciale Luca Sebastiano, già sindaco di Lazise, ad inaugurare la Dogana Veneta. Un taglio del nastro tricolore a tre mani, proprio sull’accesso principale, ad est, attiguo alla chiesetta di San Nicolò. Un applauso forte e importante ha salutato questo momento, atteso da oltre cinque anni da tutta Lazise. «Non è stato facile per noi», ha esordito il sindaco Renzo Franceschini, «arrivare a questo giorno così fausto e importante. Giorni frenetici e per certi versi senza fine ci hanno preoccupato non poco durante la realizzazione del restauro di un monumento che racchiude in sé le nostre radici, la nostra storia. È con commozione e soddisfazione che oggi festeggiamo questo momento, nell’avvicinarsi del Natale». Ha quindi preso la parola il vicesindaco, Luca Sebastiano: «Abbiamo iniziato nel 1998 con uno studio di fattibilità per il restauro del tetto e di alcune strutture più importanti e deteriorate, stanziando 900 milioni di lire per il primo progetto. Di strada ne abbiamo fatta tanta. Abbiamo speso oltre tre milioni di euro, bussando alla porta di istituzioni e fondazioni. Abbiamo avuto da tutti accoglienza e quello che sembrava un sogno oggi è una realtà significativa, di alto livello, di grande valenza ricettiva e culturale».
Franceschini, Sebastiano e il sottosegretario Delfino per il taglio del nastro del nuovo centro congressi. Conferenza e concerto per festeggiare la conclusione del lungo restauro
La Dogana torna a splendere
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