venerdì, Ottobre 11, 2024
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Nei paesi trentini che si affacciano sul lago di Garda il 2001 ha fatto segnare il 5,3 per cento di presenze in più rispetto al 2000 Sono i tedeschi a fare la parte del leone, seguiti da italiani e inglesi.

L’anno d’oro del turismo nell’Alto Lago

L’indice segna un più 5,3% nel 2001, almeno nei primi dieci mesi. Più 25% negli ultimi dieci anni. A stilare un bilancio del movimento turistico nell’Alto Garda che ricade sotto la giurisdizione di Trento c’è da restare soddisfatti. E tali sono Enio Menghelli, presidente dell’Azienda di promozione turistica «Garda trentino» e il direttore Virginio Benini. I Comuni che fanno capo all’Apt del Benaco settentrionale sono sei: le cittadine di Riva del Garda e Arco, ognuna con circa 15 mila abitanti, Dro con i suoi tremila e poi a seguire Nago Torbole con 2.400, Tenno e Drena. Riva del Garda, Nago Torbole e anche Arco per una lingua di terra, sono le municipalità rivierasche mentre le altre sono collocate nell’immediato entroterra. La disamina dei dati tracciata da Enio Meneghelli è limpida. Le cifre parlano da sole. Il periodo gennaio-ottobre 2001 riporta risultati lusinghieri tanto che il 2001 si delinea un vero anno da record. Le presenze, ossia i pernottamenti, il dato più significativo, solleticheranno alla fine dell’anno quota due milioni e settecentomila. Mai così in alto. Per un fatturato che si può aggirare sui 550 miliardi di lire, calcolando che la spesa media giornaliera, tutto compreso, per villeggiante si possa aggirare sulle 200 mila lire. Gli arrivi nei primi dieci mesi dell’anno da poco chiuso sono stati 566 mila. E il dato più confortante in assoluto lo si può notare nella tabella a finaco: salvo alcune annate deboli, in dieci anni il movimento turistico nel Basso Sarca ha avuto un incremento costante, progressivo travolgente, segnando un più 25%. Le ragioni del successo andrebbero individuate soprattutto in due fattori: la destagionalizzazione e la diversificazione dell’offerta. «È proprio questo il nostro punto di forza, l’aver raggiunto un buon livello di destagionalizzazione, ossia di esser riusciti nell’intento di far venire i turisti sul Garda anche in bassa stagione o addirittura fuori stagione», ha sottolineato Meneghelli. «È stato possibile grazie alle offerte diversificate di prodotti, dall’enogastronomia agli sport acquatici o montani, dalla traubenkur alle fiere. E se poi analizziamo a fondo le cifre di quest’anno possiamo notare che la crescita è equilibrata su tutti i sei Comuni della nostra zona». L’andamento positivo e soprattutto la destagionalizzazione si ripercuote in maniera efficace anche sul fronte occupazionale che ormai si avvicina a grandi passi al lavoro a tempo pieno. Nell’anno in corso i turisti stranieri sono aumentati del 6,3 % e quelli italiani del 1,95%, segnando 569 mila presenze. I tedeschi con 1 milione e 204 mila presenze si collocano sul gradino più alto del podio seguiti dagli italiani e, quindi, dagli inglesi con 320 mila «grazie anche alla nostra costante ed efficace promozione nei loro riguardi», ha fatto sapere il presidente dell’Apt. Quarti gli austriaci con 108 mila presenze. La classifica continua con i Paesi Bassi, la Svizzera, e poi belgi, danesi, finlandesi, svedesi e francesi. Riva del Garda fa registrare un »4,2% rispetto allo stesso periodo gennaio-ottobre dello scorso anno con 1.182.722 pernottamenti. Nago Torbole: »4,7% con 634.075 presenze. Arco: »8% con 505.253 pernottamenti. Tenno: » 4,8% con 78.840 presenze. Dro e Drena: » 10,5% con 51.828 presenze.

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