lunedì, Maggio 6, 2024
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Nell’ambito della Settimana europea per la salute e la sicurezza. Ottocento dipendenti del Presidio di Manerbio interessati all’iniziativa di grande importanza sociale e di rilievo strategico nazionale

L’AO di Desenzano alla ricerca delle cause di stress da lavoro

L’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda si è data, fra gli altri compiti, non solo quello di rendere sempre migliori gli standard per i cittadini, ma anche quello di garantire a tutti coloro che operano all’interno delle sue strutture le condizioni adeguate perché possano vivere al meglio la propria presenza professionale, con ciò garantendo sia se stessi che, al tempo stesso, un servizio ottimale per l’utente. “Abbiamo quindi promosso – dice il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, dottor Angelo Foschini – una serie di attività che contribuiscano a ridurre lo stress ed i pericoli psico/sociali”.In questa prospettiva, l’AO di Desenzano ha aderito con piena convinzione alla Settimana europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, recentemente promossa dall’apposita Agenzia europea e dal Ministero della Salute. Continua il direttore Foschini: “In questa ottica, abbiamo individuato il presidio ospedaliero di Manerbio come struttura altamente rappresentativa dell’intera Azienda, a conferma del processo di miglioramento continuo, che per altro è stato ampiamente riconosciuto dalle certificazioni di qualità concesse e confermate, delle quali possiamo fregiarci con legittimo orgoglio. Si tratta, comunque, del primo step operativo, lungo un cammino che proseguirà”. In questi giorni è stato quindi diffuso tra il personale manerbiese – circa 800 dipendenti sui 2500 dll’Azienda – l’apposito questionario, nel quale sono contenuti alcuni parametri di riferimento con i quali confrontarsi: dall’analisi dei dati raccolti si potrà tracciare una prima mappa dell’eventuale disagio degli operatori e dell’effettivo livello di attenzione verso questa problematica, tutt’altro che secondaria.Partendo infatti dal presupposto che, fino ad ora, tutti i dati offerti in ambito ospedaliero, su scala nazionale, sono presunti e non ancora verificati “sul campo”, l’iniziativa si propone proprio di colmare questa lacuna. Ne verrà, insomma, una fotografia al vero della realtà, dalla quale ricavare l’input per le possibili azioni correttive.Un altro aspetto fondamentale è anche questo: l’iniziativa parte dagli ospedali, ma si colloca in un progetto di valenza nazionale ed europea che coinvolgerà tutti i settori del lavoro, nessuno escluso.Dal questionario, in particolare, emergeranno i fattori stress-correlati. Ne citiamo alcuni fra i più significativi: rapporti interpersonali sul lavoro, interfaccia casa-lavoro, carico di lavoro, orario. A proposito di questi, il valore della rilevazione cresce in modo esponenziale considerando che ne sono coinvolte in particolare le donne. Si può facilmente capire come comprendere le esigenze personali e famigliari e contemperarle con le necessità professionali, sia un fattore essenziale sia per gli individui sia per il servizio che offrono alla comunità.Le risposte ai questionari verranno raccolte entro due settimane: da metà novembre in poi si procederà alla elaborazione dei dati che verranno approfonditi e presentati a tutte le parti sociali coinvolte nell’iniziativa.

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