lunedì, Maggio 6, 2024
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Le barche benedette dal Papa

Le bisse, lunghe 10,5 metri e larghe 65 centimetri, pesano 110 chili. Il loro fondo è piatto. Su ognuna ci sono quattro concorrenti, che remano stando in piedi, attenti a imprimere forza e a mantenere l’equilibrio. La prima notizia di una regata sul lago di Garda risale al 1548. Le cronache del tempo raccontano che, a Salò, si gareggiò in onore di Stefano Tiepolo, il «clarissimus provvisore» (il Provveditore di Venezia che governava i territori della Magnifica Patria, vale a dire della riviera e della Valle Sabbia). Altre fonti ricordano come, ai primi classificati, fosse riservato l’onore di sfilare nel Canal Grande. La tradizione, però, si interruppe. Ci fu un tentativo di riprenderla alla fine del 1800. Nel 1931, a Gargnano, alcuni appassionati decisero di istituire il Palio. In quel periodo tutte le attività sportive venivano controllate (e finanziate) dall’Opera nazionale dopolavoro, un’organizzazione del regime fascista. Anche Gabriele D’Annunzio si interessò delle bisse, offrendo dediche e trofei: uno, dello scultore Colbertaldo, di notevole valore artistico, è conservato nel municipio di Lazise. Con la seconda guerra mondiale, altro stop. Nel ’67 la rinascita, grazie a Gaetano Rossetti, Evaristo Magagnotti, Gianni Badinelli e Andrea Castellani, il proprietario della «Rondine», poi diventato presidente del Basket a Brescia e sindaco di Gargnano, oltre che grande sostenitore della Centomiglia velica. La prima Bandiera del lago si disputò nel ’68. Negli anni successivi i partecipanti al Palio furono ricevuti dal Capo del Governo (Aldo Moro), dal Ministro Silvio Gava, dal Patriarca di Venezia cardinale Urbani, dal papa Giovanni Paolo II (Karol Woitjla). E a Gardone Riviera venne istituito il premio «Bissa d’oro», assegnato (tra gli altri) a Roberto Gervaso, Giulietta Masina, Federico Fellini, Lucia Alberti, astrologa, Carlo Fuscagni, programmatore televisivo, Gregorio Sciltian, pittore, Novella Calligaris, Bubo Dennerlein (nuotatori), Graziano Mancinelli (equitazione) e Raoul Follereau, per l’opera umanitaria svolta in Africa. Da Venezia, è giunto un importante riconoscimento. Dopo un’assenza di trent’anni, la Lega Bisse è stata invitata a partecipare alla regata storica sul Canal Grande il prossimo 1 settembre.

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