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Le idee dei giovani per il futuro: prevalgono la richiesta di un luogo dove trovarsi e i temi ambientali. Un gruppo di lavoro risponderà ai bisogni dei ragazzi

Migliorare Salò? Si fa così

«Se tu potessi chiedere tre doni per Salò, cosa vorresti dal 2003?». Era questa una delle domande alle quale sono stati chiamati a rispondere 286 giovani (145 femmine e 140 maschi), di età compresa tra i 13 e i 19 anni. Dell’indagine generale, commissionata a Marco Venturini, professore dell’Università di Bologna, dall’assessore ai Servizi sociali, il medico Maurizio De Giuli, abbiamo già parlato martedì. I desideri, dunque. «Visto che la lampada di Aladino può esaudirne solo tre – risponde un ragazzo -, io dico: un parco con tanto verde, dove rilassarsi e leggere; una sala dove incontrarsi, e leggere, studiare, parlare, discutere dei nostri problemi; più attività per noi, come gare, corsi di pittura, concorsi di poesia, eccetera». Un altro: «Fate sparire la droga, gli spacciatori, i preti falsi che aiutano solo i bravi ragazzi. Vorrei che l’oratorio fosse una seconda casa, e che gli insegnanti lasciassero a casa i loro casini, perchè abbiamo già i nostri, e dobbiamo sopportare le loro lune. Ci bastano quelle dei genitori». Ricordiamo che, nell’indagine, il 31% degli interpellati ha dichiarato di avere ricevuto un’offerta diretta per l’acquisto di droga, non dallo spacciatore appostato fuori dai cancelli della scuola, con la bustina in mano, ma da un amico o da una persona conosciuta. «Appartamenti economici per i giovani», reclama un terzo. E ancora: «Più parcheggi e più verde, spiagge pulite e attrezzate, più locali adatti a noi, e spazi a disposizione di tutti per esercitare attività sportive». «Una pista ciclabile da qualche parte». «Cambierei le strade». «Io, invece, il tetto della mia scuola, perchè è di amianto e fa schifo». «Mi piacerebbe avere un consiglio comunale di ragazzi, e una biblioteca più fornita». «Io propongo un noleggio di cd musicali anche per i non residenti. Come a Toscolano, dove si possono prendere per 15 giorni, gratuitamente». «Migliorerei tutti i lavori pubblici, e risolverei i problemi dei posti-auto, altro che toglierli o diminuirli». «Non bisogna modificare il lungolago con quell’orribile ponte che passerà sopra la Canottieri». E ancora: «Occorre bruciare l’imbarcadero, con l’orrenda biglietteria (ndr si tratta dell’ottagono costruito in piazza Vittoria, in occasione del restyling, ndr), riaprire il teatro, affinchè ci possa essere un’attività culturale più intensa, e migliorare l’informazione sulle attività del comune, degli scout, del centro astrofili e su quanto non conosco». C’è pure chi fa un accenno alla Repubblica sociale italiana di Benito Mussolini («vorrei che Salò fosse ricordata come una cittadina piena di sole, e non solo per ciò che è successo nella seconda guerra mondiale»). Molti turisti americani, tedeschi e britannici vengono sul lago di Garda per Villa Feltrinelli o Villa Fiordaliso, dove Claretta Petacci riceveva il Duce (e chiedono di dormire nel vecchio letto). Qualcuno è pessimista («siccome manca tutto, è uguale», «dei giovani non interessa niente a nessuno, visto che ci considerate poco importanti»). Non manca chi spera «nell’anarchia totale. Vorrei che la droga fosse legalizzata, diventare maggiorenne a 14 anni e poter fare quello che mi piace». Ma nel complesso prevale la ricerca della tranquillità. «Che tutte le persone vengano rispettate, e diminuiscano i violenti o quanti fanno uso di droghe. Per vivere in libertà con gli amici, senza la preoccupazione che possa accadere qualcosa». «Desidererei che tutti fossero più buoni, e vivessero in armonia. Eliminerei il razzismo, e i giovani sbandati che vanno in giro a guastare le giornate a quanti vogliono stare in pace». Speranze e sogni. Sinceri, ingenui, a volte complicati e dirompenti. Ma, al termine della ricerca, cosa suggerisce Venturini? «C’è una ricchezza di stimoli e di bisogni – conclude il professore -. E i ragazzi hanno un buon livello di fiducia verso le figure adulte, che però non si trasformano in relazione significativa e continua. Nessuno, da solo, può incidere significativamente sulla realtà emersa Al di là delle singole iniziative, riteniamo che l’unica proposta operativa da perseguire sia la promozione di un gruppo di lavoro tra scuola, comune, parrocchia e associazioni, finalizzato alla stesura di un progetto educativo da realizzare in ogni luogo di frequenza giovanile».

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