mercoledì, Maggio 1, 2024
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Parco delle Colline Il sindaco Bellini: «Vogliamo chiarezza»

«Nessun veto, ma non tarpiamo lo sviluppo»

Da tempo si parla della costituzione di un «Parco delle Colline Moreniche del Garda», un parco nelle previsioni che comprenderebbe ben 41 comuni di tre Province: Brescia, Mantova, Verona e due Regioni Lombardia e Veneto. Sul futuro parco si intrecciano commenti, mentre alcuni comuni hanno già dato il loro parrere favorevole all’iniziativa (ad esempio, Lonato e Desenzano del Garda). In questi giorni da segnalare la presa di posizione del sindaco di Pozzolengo, Paolo Bellini. «Il mio intervento – spiega il sindaco – non vuole essere finalizzato alla polemica fine a se stessa, ma vuole esprimere in maniera chiara e libera la linea dell’Amministrazione di Pozzolengo». Secondo il primo cittadino, infatti: «Basta leggere gli eventi: all’inizio si parla di 41 Comuni, 3 Province, 2 Regioni; al sottoscritto, però è stato portato una bozza di statuto e di legge del Parco dove i comuni sono poco più della metà, le Province 2, la Regione una sola. Negli ultimi articoli apparsi sulla stampa si torna a parlare di 41 Comuni; inoltre nelle due bozze in mio possesso vi sono forti contraddizioni rispetto alle parole dei rappresentanti del Comitato. Nonostante tutto, mai l’ Amministrazione Comunale ha rifiutato il dialogo, o ha preso posizioni di veto contro il Comitato. Sin dall’ inizio abbiamo solo espresso perplessità e dubbi pretendendo pubblicamente chiarimenti sui temi importanti come capire, ad esempio, se un Comitato scientifico composto da 7 tecnici laureati, un Direttore Generale del Parco, un Consiglio Direttivo siano una vera risposta di tutela del territorio o il solito carrozzone burocratico dai costi insostenibili. Siamo stati, estremamente chiari dichiarando che per la nostra gente è vitale non precludere un eventuale sviluppo delle infrastrutture pubbliche, la libertà nelle coltivazioni da parte degli agricoltori, così come fa parte della nostra storia e tradizione la caccia. Tutti punti che nei programmi del Comitato sono fortemente vietati o limitati». Sul tema delle tutele e di come utilizzarle Paolo Bellini non ha dubbi. «Sono profondamente convinto – spiega – che un amministratore pubblico deve avere la capacità e volontà per esercitare il suo diritto/dovere di governare lo sviluppo e non subirlo. Il sottoscritto, con l’aiuto della mia gente ed il consiglio comunale, ritiene di avere egregiamente governato la materia particolarmente difficile. Gli strumenti esistono e sono tanti. Probabilmente è questo il fastidio che alcuni provano: trovarsi di fronte a chi applica con trasparenza una politica urbanistica chiara, costruita sui fatti e non sulle parole, assumendosi in prima persona le proprie responsabilità di fronte alla Comunità di Pozzolengo e se è necessario anche all’esterno. Mi piace ricordare che probabilmente siamo l’unico Comune che, con una variante ordinaria ed altre varianti accelerate ha eliminato, in alcuni casi completamente, in altri parzialmente, volume in aree di pregio, attuando una politica di recupero dei volumi esistenti soprattutto là dove risultava presente un forte stato di degrado e di abbandono dei luoghi». Il primo cittadino critica anche alcuni colleghi di centri vicini che utilizzano due pesi e due misure all’interno del proprio territorio. «È tardi per alcuni Comuni – spiega il sindaco – farsi paladini di una pseudo morale urbanistica, quando poi autorizzano nuove decine di migliaia di metri cubi di centri commerciali, multisale e residence. Noi sicuramente non vogliamo che la nostra gente ed il nostro territorio siano presi in ostaggio da chì ha abusato della cementificazione per anni ed ora, vedendo il proprio territorio irrimediabilmente compromesso, con il prodotto lago inflazionato e faticosamente vendibile, vuole, anche a spese degli altri, esercitare una operazione di facciata. Prima di qualsiasi decisione vogliamo vedere e capire con chiarezza, in maniera concreta tutte le proposte che riguardano la nostra terra, la nostra Comunità».

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