giovedì, Maggio 2, 2024
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Il Comune studia la rete idrica minore e dà corso alla manutenzione dei corsi d’acqua per evitare tracimazioni

Scatta il Piano di prevenzione degli allagamenti

Più attenzione al reticolo idrico del basso Garda. È quanto prevede lo studio predisposto dal Comune che fornisce una mappa precisa di tutta la rete idrografica che attraversa il territorio della capitale del lago. Studio che lancia l’allarme sulla progressiva impermeabilizzazione dei suoli a seguito anche dell’espansione edilizia che causa un aumento dei volumi di deflusso delle acque che rii e fossati non sono in grado di smaltire. Ciò spiega i frequenti allagamenti che si verificano in numerose zone provocati anche dall’assenza di interventi di manutenzione. In questa direzione ha già deciso di muoversi il Comune che ha programmato interventi per una lunghezza di 4 chilometri con una spesa di circa 50.000 euro, contando anche l’impiego del personale dipendente, Il trasferimento delle competenze da Regione ai Comuni sulla rete idrografica ha costretto le amministrazioni a fare uno studio di settore, a individuare la situazione, predisporre un regolamento inserito nelle norme urbanistiche. Anche a programmare interventi. La situazione nella capitale del Garda non appare ottimale, non solo per gli innumerevoli interventi di tombinatura di fossati e rii trasformati in condotte fognarie per lo smaltimento delle acque bianche, quanto per l’assenza in passato di operazioni di manutenzioni degli alvei. A Desenzano esiste un unico corso d’acqua appartenente al reticolo idrico principale perché classificato come torrente: è il Redone che attraversa Desenzano e finisce nella fossa Redone a Pozzolengo. Gli altri appartengono tutti al reticolo idrico minore che ingloba anche stagni, laghetti e zone umide. Si trovano al Lavagnone, Vallio, San Martino (vicino villa Traccagni) Porte Rosse al Vaccarolo, loc Maga al Monte Corno, Bornade di sotto, località Casella. I principali ganfi sono il Rio Freddo, Rio Pescala, Rio Venga, Scolo Gambedello, ganfo Riellino, Fenilazzo, Selvetta, Demesse, Pilandro, Bragagna, scolo Vaccarolo, ganfo san Girolamo. Rientrano nell’elenco altri elementi considerati minori. Il più significativo, per dimensione è quello che in località Tresine sul Monte Corno dove lo studio segnalala presenza di laghetti di origine artificiale e tratti di corsi d’acqua intubati. Nella fascia urbana di Desenzano e Rivoltella i numerosi fossati che dalle aree collinari raggiungevano la fascia costiera sono stati in larga parte intubati, usati spesso come collettori delle acque bianche, spesso collegati da tratti di rete fognaria. Si va da via Zadei e Negrelli alla località Mirabello, parco del laghetto, via san Zeno, Madonna della Villa, via Agello. E proprio l’assenza di manutenzioni ed alle difficoltà di smaltimento si verificano in occasione di precipitazioni intense numerosi allagamenti. I punti critici sono: Desenzanino sul lungolago Battisti, via Dal Molin dopo la Maratona, sottopasso autostradale Bornade di sopra, strada sterrata che dall’ospedale scende verso l’abitato, via Comboni: Ma in molte altre zone si verificano allagamenti. Tanto che il Comune ha in programma due interventi. Il primo , già deliberato, riguarda la pulizia di alvei per una lunghezza di 2,5 chilometri ed una spesa di 20.000 euro. Il secondo interesserà il Rio Venga che nasce in zona Grezze, costeggia l’autostrada e va a Rivoltella vicino al Biblò. Da oltre un decennio infatti non viene effettuata manutenzione che verrà realizzata con pala meccanica scavando l’alveo per renderlo più profondo e capace di smaltire maggiori quantità d’acqua. Sono in corso contatti con i proprietari dei terreni per avere l’autorizzazione a operare. Sul fronte normativo, individuate nuove disposizioni compresa una fascia ad alto grado di tutela larga 10 metri per ciascuna sponda dei principali corsi d’acqua. Per il resto vengono introdotti divieti specifici e interventi che possono essere attuati solo con specifica autorizzazione.

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