domenica, Dicembre 8, 2024
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In Comune arriva una lettera dei genitori che frequentano i giardini pubblici della Maratona. La protesta di un centinaio di mamme che portano i bimbi al parco

«No ai giochi a pagamento»

«Certi giochi esercitano un’attrazione notevole sui bambini, se poi risultano anche a pagamento allora accompagnare i piccoli ai giardini pubblici diventa una disperazione per genitori ed educatori, perché non permette più alle famiglie di trascorrere ore piacevoli». E’ questo in estrema sintesi il concetto espresso da un centinaio di mamme di Desenzano attraverso una protesta formale, inviata al sindaco Fiorenzo Pienazza, al quale viene chiesto perché sia stata autorizzata, nel giardino della Maratona, sul lungolago Anelli, l’installazione di giochi gonfiabili a pagamento. Questi svaghi per i piccoli a pagamento, secondo l’opinione e l’esperienza delle mamme, rappresenterebbero un’irresistibile attrazione per i piccoli che, pur di salirci sopra, non esitano a piantare capricci insostenibili per gli «impotenti genitori». Che alla fine, per fare smettere i propri figli di piangere e fare capricci, si vedono costretti a scucire diversi euro per ogni giornata passata al giardino pubblico. Ma secondo l’assessore al turismo Adelio Zanelli «il problema proprio non esiste, perchè chiunque a Desenzano ha la possibilità di andare a trovarsi un altro giardino pubblico, dove non ci sono i giochi a pagamento». «Siamo un gruppo di mamme – scrive la loro portavoce Emanuela Almici – che da anni, durante la passeggiata giornaliera, fa tappa al parco giochi della Maratona, luogo d’incontro per le famiglie e di divertimento per i bambini. Ma da circa un mese, possiamo dire, il parco giochi della Maratona è diventato un parco giochi «a pagamento», perché nella parte integrante del parco comunale è stata autorizzata l’installazione di giochi gonfiabili, fruibili solo a pagamento. La costante pressione psicologica esercitata sui bambini da tali attrazioni – continua le petizione – non permette più alle famiglie di trascorrere ore piacevoli nei giardini pubblici. Chiediamo pertanto: è stata valutata attentamente l’autorizzazione dei giochi gonfiabili a pagamento nell’ex parco giochi? Non sarebbe più corretto creare un’area esclusiva per divertimenti a pagamento? Ci sono interessi economici superiori rispetto alla libertà di trascorrere piacevoli ore con i nostri bambini? Cosa si pensa di fare per restituire il parco alle famiglie?». Fin qui la lettera che, ripetiamo, è stata spedita al sindaco Pienazza. Nel frattempo, prova a dare una risposta l’assessore al turismo Adelio Zanelli: «Premetto subito che sul problema è competente l’Ufficio Tributi, che è quello che ha proceduto alla pratica ed alla relativa autorizzazione. Tuttavia non mi sembra un problema così serio come viene proposto dai genitori autori della petizione. Si tratta, infatti, di alcuni giochi, che sono stati autorizzati in un giardino per far divertire i bambini, ovviamente a discrezione dei loro genitori. Cosa c’è di male? Se si vuole evitare che i propri bambini giochino con attrazioni a pagamento, a Desenzano – prosegue Zanelli – esistono diversi giardini, grandi e piccoli, dove sono stati installati giochi senza nessun obbligo di pagare. Cosa dovremmo fare, allora, in presenza di una giostra? Proibirne l’attività perché esercita un’attrazione sui bambini? Comunque, la decisione non spetta a me, io ho espresso una mia valutazione. Ma francamente ci sono diverse zone in cui le famiglie possono sostare con i bambini senza che debbano essere costretti a tirare fuori i soldi».

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