«Terra dei Forti non è solamente un marchio che indica una doc ma un nome che caratterizza un intero territorio con peculiarità sue proprie», afferma Paolo Castelletti, componente del Consorzio tutela vini Valdadige. Castelletti è fra gli ideatori di Terra dei Forti. La riscoperta del gusto : un opuscolo che illustra caratteristiche dei vini ma che parla anche di storia, natura e particolarità di questa parte del territorio veronese. Poco più di una ventina di pagine, corredate da fotografie, per raccontare la Bassa Vallagarina. «Promuovere il vino da solo non ha senso, soprattutto nel caso di un territorio così ricco e vario», continua Castelletti, «la sottozona Terra dei Forti è composta da quattro comuni, Avio, Brentino Belluno, Dolcè e Rivoli Veronese, diversi tra loro per storia, cultura e tradizioni. Inoltre comprende due regioni, il basso Trentino e l’alto Veronese, due comunità montane, Baldo e Lessinia. È una zona dove si producono il formaggio Monte veronese doc, l’olio extravergine dop veneto e miele con un nutrito numero di apicoltori. In Lessinia e sul Baldo si raccoglie il tartufo nero. Per quanto riguarda lo sport, il tratto di Adige che corre in questo territorio è fra i più puliti e pescosi, con zone riservate specificamente alla pesca no kill, poi ci sono pareti che sono palestre di roccia naturale, il Vajo dell’Orsa dove si pratica il torrentismo e sentieri per escursioni. Insomma, c’è ne abbastanza per poter attrarre appassionati di enogastronomia, turisti e sportivi». Il libretto è stato presentato per la prima volta durante il Vinitaly. Scritto in tre lingue, italiano, inglese e tedesco, è diviso in 11 capitoli di due pagine l’uno. Racconta a grandi linee la storia della Valdadige e soprattutto quella dei forti, Rivoli e Avio, che danno il nome alla sottozona. Ma parla anche dell’orto botanico di Novezza, della Lessinia con i fossili di Bolca e il parco naturale di Molina. Indicati anche periodi di apertura, orari di visita e recapiti telefonici dove rivolgersi per informazioni. La parte centrale è comunque dedicata al vino e in particolare ai vitigni su cui stanno puntando i coltivatori locali per rilanciare sul mercato la zona. In particolare, un capitolo è riservato all’Enantio, vitigno preistorico autoctono della Valdadige, e al Pinot Grigio, che ha soppiantato il più internazionale Chardonnay. L’opuscolo è stato realizzato con la collaborazione delle Comunità montane di Baldo e Lessinia, delle amministrazioni dei quattro Comuni che fanno parte della sottozona, del Consorzio per la tutela del formaggio Monte veronese, della Camera di commercio di Verona ed è stato stampato con il contributo della Cassa rurale Bassa Vallagarina di Avio.
Le caratteristiche in un opuscolo
Non c’è soltanto il vino nella Terra dei forti Un invito per scoprirla
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