Andrea Vantini, 40 anni, laureato in scienze agrarie, è il nuovo responsabile tecnico del Consorzio di tutela del Bardolino, una struttura che rappresenta una delle denominazioni storiche del vino italiano (la doc è del 1968) e che conta 1134 iscritti, suddivisi tra viticoltori (903), vinificatori (127) e imbottigliatori (104). “Abbiamo deciso di affidargli questo delicato incarico – dice il presidente del Consorzio bardolinese, Giorgio Tommasi – tenendo conto della sua eccellente esperienza professionale maturata in questi anni a diretto contatto con i nostri produttori”. Vantini ha infatti al suo attivo già dodici anni di lavoro “sul campo” presso l’ente che ha sede in piazza Matteotti a Bardolino e, nell’ambito della gestione tecnica del Consorzio, raccoglie dunque ora il testimone da Giulio Liut, che ha diretto praticamente sin dall’origine, e sino ai primi mesi dell’anno, la denominazione.“Ringrazio di cuore il consiglio direttivo per l’incarico conferitomi come responsabile tecnico”, afferma Vantini, sposato e padre di due figli. “Questo periodo di avversa congiuntura economica ovviamente influisce anche sul settore del vino. Ci sono però tutti i presupposti per risalire la china: negli ultimi mesi il mercato ha dimostrato per esempio un crescente interesse per il Chiaretto, e la critica si è occupata favorevolmente del Bardolino. L’obiettivo adesso è quello d’innalzare i parametri legati alla retribuzione e alla liquidazione del prezzo medio delle uve”, continua Vantini, che ha tra i compiti quello di seguire tutti i controlli legati alla campionatura e qualità delle uve. Ma non solo. Sono di sua competenza gli aspetti tecnici sanitari, i rapporti con la Camera di Commercio e la collaborazione con Vinitaly, nonchè le attività attuative di quella complessa zonazione che ha interessato nell’ultimo quadriennio il territorio di produzione, e di cui Vantini è stato tra i maggiori artefici, accanto al professor Attilio Scienza ed allo staff della Regione. “Il nostro Consorzio, che è composto da imprenditori dinamici e organizzati sia a livello privato che cooperativo, ha tutti i numeri per dare una svolta positiva alla denominazione, perché – conclude Vantini – abbiamo aziende che hanno puntato alla qualità senza dimenticare la tradizione, peculiarità che ha il suo valore nell’ambito della commercializzazione e vendita del vino. E il Bardolino in questo campo può davvero avere una marcia in più”.Il ridisegno organizzativo varato dal nuovo direttivo del Consorzio del Bardolino dovrebbe veder nascere a breve, accanto all’area tecnica, anche una struttura dedicata alla promozione.
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