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Old Cinema: il «caldo» contributo di Antonio e Pupi Avati

Il racconto appassionato, vivace, divertente, a tratti commuovente e commosso, della propria carriera, strettamente intrecciata alla storia del cinema italiano degli ultimi quarant’anni, e le prospettive dell’era digitale. Al Casinò municipale di Arco sabato 26 ottobre l’incontro con i fratelli Antonio e Pupi Avati ha chiuso – davanti ad un folto pubblico che non ha risparmiato gli applausi – l’edizione 2013 di Old Cinema, piattaforma nazionale di documentazione e recupero dei cinema «dimenticati» e delle «sale perdute».

Intervistati da Paolo Ghezzi, giornalista e curatore dell’autobiografia di Pupi Avati «Sotto le stelle di un film», Antonio (noto sceneggiatore e produttore) e Pupi Avati hanno intrattenuto il pubblico (circa 250 persone) per oltre un’ora e mezza (dalle 21 fino ad oltre le 22.30) raccontando i loro quarant’anni di cinema: dall’esordio «casuale» (Pupi come si sa aveva tentato la carriera musicale come clarinettista jazz) ai primi film («due flop colossali», ha ricordato Antonio); dai primi successi alle tante tappe della consacrazione dell’accoppiata che ha realizzato una parte rilevante della storia del cinema italiano. Il tutto passando per racconti curiosi e intensi allo stesso tempo: come il rapporto difficile con Lucio Dalla, che ha prodotto in Pupi «una sofferenza atroce» per il suo smisurato talento al clarinetto (i due suonavano nella stessa orchestra) che infine ha convinto Pupi a cambiare strada, trovando però la sua, quella del suo autentico talento. «È stato un passaggio fondamentale della mia vita – ha detto Pupi Avati – e se all’epoca Lucio Dalla è stato la causa di atroci sofferenza, ora lo ringrazio: mi ha fatto capire che senza talento no si va da nessuna parte».

L’incontro come si ricorderà era previsto per il 28 settembre, ma un imprevisto ha impedito all’ultimo momento a Pupi Avati di essere presente ad Arco; il regista ha voluto però recuperare la data, per l’occasione chiamando anche il fratello Antonio. All’incontro di sabato hanno preso parte anche il vicesindaco reggente Alessandro Betta e gli assessori alla cultura di Arco Massimiliano Floriani e di Riva del Garda Maria Flavia Brunelli, oltre a Laura Zumiani di Trentino Film Commission, e alle curatrici, Roberta Bonazza e Ambra Craighero.

A seguire nel vicino «old cinema» Impero (oggi sala consiliare) si è svolta la proiezione del film-documentario di Claudio Costa «Pupi Avati, ieri oggi domani» (durata 68 minuti, produzione Ronin Film, 2010), con Christian De Sica, Carlo delle Piane, Diego Abatantuono, Lino Capolicchio. Ispirato all’autobiografia «Sotto le stelle di un film».

Old Cinema

Nato ad Arco e a Riva del Garda nel 2011 con l’adesione intellettuale di Giuseppe Tornatore, ospite l’anno scorso di una memorabile serata al Casinò municipale di Arco, Old Cinema ha il sostegno della Provincia autonoma di Trento, dei Comuni di Arco e di Riva del Garda, di Trentino Film Commission, di AMSA (Azienda municipale Sviluppo Arco), di Altogarda Cultura (il Servizio di attività culturali intercomunale di Arco e Riva del Garda) e del MAG (Museo Alto Garda).

 

 

 

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