venerdì, Aprile 19, 2024
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Affidato l’incarico per la progettazione all’architetto veneziano Cesare Feiffer. E’ l’ipotesi per il recupero dello stabile storico di San Felice

Portesina per meeting e convegni

Anche in Valtenesi esistono numerosi edifici utilizzati dalla Repubblica sociale italiana (Rsi), nel periodo 1943-45. Villa Portesina, in territorio di San Felice del Benaco, fu l’abitazione da Serafino Mazzolini, sottosegretario agli Esteri (il ministro ero Benito Mussolini). Esistono ancora le foto delle visite effettuate dell’ambasciatore giapponese Sciurukuro Hidaka. A Palazzo Rotingo, oggi sede del municipio, si trovava la segreteria dei fasci all’estero. All’isola del Garda, ex proprietà dei principi Borghese e, ora, della famiglia Cavazza, c’era il nipote del Duce, Vito, figlio di Arnaldo, già direttore del “Popolo d’Italia”, circondato da numerosi parenti, fra cui il conte Vanni Teodorani, che curava i collegamenti militari. Dopo la Liberazione, vi si stabilì lo statunitense Lucian King Truscott jr., comandante della quinta armata. Nella villa Omodeo di Soiano, adesso trasformata in struttura per il golf, c’era la sede del Ministero della Difesa, diretto dal maresciallo Rodolfo Graziani, che abitava invece alla Tassinara, tra Desenzano e Colombare di Sirmione. Fabbricati storici che, molto spesso, sono stati recuperati. In altri casi, invece, reclamano un intervento urgente, poichè da tempo abbandonati nell’incuria. Come villa Portesina, di proprietà della Fondazione Bravi, dotata di ampio parco e situata in riva al lago. Adibita per un lungo periodo a campeggio, da anni è chiusa, e in condizioni precarie. Sembrano però aprirsi prospettive interessanti. «Stiamo definendo la causa legale col vecchio gestore – afferma Riccardo Piccioni, presidente della Fondazione -. Abbiamo nominato un consulente per la perizia d’ufficio. Il terreno è stato massacrato coi bungalows. Per tacere di mobili e suppellettili. Ogni tanto arrivavano i ladri, forse scavalcavano il muro di recinzione o giungevano direttamente con la barca, attraccando sulla riva. Una statua la teniamo qui, in ufficio, a Barbarano. E l’ultima rimasta». E mostra una dea di marmo, appoggiata alla parete. «La nostra idea – riprende – è trasformare la Portesina in un albergo ad alto livello, di 20-30 stanze, da utilizzare per meeting e convegni». Un po’ come successo a Gargnano per villa Feltrinelli, dove Mussolini disponeva di un ampio studio, e viveva accanto alla moglie, Rachele, ai figli Romano (che ogni estate torna sul Garda per tenere concerti) e Anna Maria, alla vedova di Bruno, donna Gina. Dell’entoruage faceva parte anche il calciatore Eraldo Monzeglio, in veste di maestro di tennis. La villa è stata acquistata dall’americano Burns che, dopo avere ceduto una catena di alberghi (i Marriott) e il “Four seasons” di Milano, in via Montenapoleone, ha speso la bellezza di 80 miliardi di vecchie lire (tra prezzo d’acquisto, ristrutturazione e rinnovo completo degli arredi) per trasformarla in un autentico gioiello: un hotel per ricconi (a dire il vero, la chiamano “home feeling”), dato che le tariffe delle camere oscillano tra i 1.200 e i 1.800 euro a notte, inclusa la…colazione. «Abbiamo affidato l’incarico della progettazione all’architetto Cesare Feiffer – conclude Piccioni -, e contattato il municipio di San Felice. Purtroppo esistono numerosi vincoli». Feiffer, veneziano di Cannareggio, professore universitario, è lo stesso che con Francesco Giustacchini e Paola Ronchi sta ultimando il lussuoso recupero della cascina Valene, a Cunettone di Salò.

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