venerdì, Maggio 3, 2024
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Un sotterraneo risolverebbe il problema dei parcheggi a Stranforio, dove i più esasperati ricorrono al punteruolo. A lanciare l'idea è il presidente di Arco centro Antonio Remondini

Posteggiare sotto gli alberi dell’Arciduca

«La carenza di posti auto in Stranforio, così come in tutti i centri storici, è una vera e propria emergenza. Istituendo una zona a traffico limitato la situazione si migliorerà notevolmente ma la soluzione definitiva del problema è il parcheggio». Da realizzarsi, secondo Antonio Remondini, presidente del comitato di partecipazione di Arco Centro, sotto il parco dell’Arciduca.A portare alla ribalta il problema della «fame» di posteggi in quel di Stranforio sono stati gli episodi, di stampo vandalico, accaduti in zona negli ultimi tempi. Raid notturni in cui sono state prese di mira almeno tre automobili di proprietà dei residenti del posto, i quali si sono ritrovati con le ruote a terra (bucate probabilmente con un punteruolo). Atteggiamenti in chiaro stile teppistico ma in realtà, secondo le forze dell’ordine, vere e proprie ripicche tra vicini di casa. Da qualche tempo, infatti, gli animi del serafico quartiere arcense sono i subbuglio a causa della «sosta selvaggia». Diversi abitanti del posto lamentano la presenza massiccia e disordinata di molte automobili, sparse ad ogni angolo di Stranforio e lungo via Fossa Grande. «Episodi davvero spiacevoli – commenta Remondini – una reazione assolutamente ingiustificata ad un problema che è noto e di cui si sta cercando una soluzione. La situazione dovrebbe migliorare con l’introduzione della zona a traffico limitato, come noi andiamo a chiedere da qualche tempo. In questo modo si terranno fuori, ad esempio, le macchine dei turisti che rimangono posteggiate per intere giornate. Anche il questionario formulato dalla polizia municipale risulterà molto utile. E’ necessario avere un quadro preciso della realtà, ossia quanti posti auto interni ci sono, quante le automobili possedute da ogni nucleo familiare e così via. Le case Itea, ad esempio, dispongono di posteggi interni che però non possono essere utilizzati. Già questo sarebbe un passo avanti concreto». «Ma è chiaro – continua il presidente del comitato di partecipazione – che la soluzione definitiva è il parcheggio pertinenziale realizzato nelle immediate vicinanze. E l’unica area disponibile della zona, di proprietà comunale, è il parco dell’Arciduca. Ma per il momento, questa, è solo una ipotesi, di cui ho parlato con qualche assessore ma che deve essere vagliata dall’intero comitato di partecipazione e, soprattutto, dall’amministrazione comunale».

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