martedì, Novembre 5, 2024
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Nei giorni scorsi è stato ricordato il 154° anniversario del saccheggio di Pozzolengo da parte degli austriaci

Pozzolengo: ricordato il saccheggio del 1848

Nei giorni scorsi è stato ricordato il 154° anniversario del saccheggio di Pozzolengo da parte degli austriaci . Dopo le 5 giornate di Milano, una colonna di circa 2500 soldati, abbandonata Milano, era diretta verso una delle fortezze del Quadrilatero: Verona, Peschiera, Legnago, Mantova. Gli austriaci la sera del 27 marzo 1848 si accampano a Castelvenzago a circa otto chilometri da Pozzolengo. Saputa la notizia in paese si arma la guardia civica, al comando di un certo Francesco Pozzi, tra l’altro ex sottufficiale austriaco. Si ergono due barricate, una al ponte dell’Irta sulla strada per Solferino e la Scoperta (da dove provengono gli austriaci) e una all’inizio del Loù, oggi via Italia Libera. Pozzi era amico del generale Longhena, che comandava la famosa Compagnia della morte di cui faceva parte anche il parroco di Serle don Boifava, e fidava nel loro aiuto. Quando alle otto del mattino del 28 marzo gli austriaci arrivano nei pressi del ponte Irta, Pozzi spavaldamente sale sulla barricata e intima la resa agli austriaci: 80 (tanti sono i difensori) contro 2500. Gli austriaci gli sparano contro e in pochi minuti travolgono la barricata dilagando in paese che mettono a ferro e fuoco. Uccidono prima Felice Bombana, feriscono molte persone, mentre suonano le campane. Michelangelo Gelmetti (una delle famiglie nobili di Pozzolengo), ex sottufficiale di Napoleone, valente tiratore, ne uccide moltissimi. Nella Casa Biolchi (l’attuale via Mazzini) viene ucciso un contadino, Luigi Manerba. A una finistra di Palazzo Brighenti è affacciata Geltrude Brighenti che ha tra le braccia una bambina e vicino don Luigi, suo fratello. Un soldato spara e la uccide; aveva solo 18 anni. Finalmente un ufficiale austriaco dà l’allarme perché sono in arrivo i volontari del generale Longhena. Gli austriaci si ritirano nella fortezza di Peschiera, non prima di aver dato alle fiamme una cascina al Martello, sulla strada per Ponti.

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