L’idea è spuntata ad Enrico Rossaro e dalla Comunità del Garda sono arrivati al volo i mezzi logistici ed organizzativi per tradurla in realtà. «Gardaronde» è una proposta di turismo ecologico, alternativo, di nicchia in certo senso: scoprire il lago dal monte, lungo sentieri in quota che offrono panorami eccezionali noti per ora solo ai bikers. Sul finire del prossimo agosto (la folla se n’è già andata, le scuole stanno per riprendere) una quarantina di ragazzi, in genere scout, delle tre sponde del Garda si trovano ad Arco. Partenza la mattina del 28: un gruppo scarpina per due giorni (con un pernottamento) fra masiccio della Rocchetta, passo Nota e parco dell’Alto Garda fino a Muslone dove approda, in valle delle Cartiere alle spalle di Toscolano, ad un rifugio. Lì verranno raggiunti, la sera del 29, dal secondo gruppo che sale sull’Altissimo da Brentonico (pernottamento in quota), ridiscende a bocca Navene, risale alla stazione della funivia del Baldo, cala su Malcesine e, col battello, traversa fino a Maderno per l’appuntamento previsto nel tardo pomeriggio. Dopo la cena e la lunga notte di chiacchiere, canti ed allegra compagnia, si riparte la mattina del 30, a percorsi invertiti, per ritrovarsi di nuovo ad Arco, per l’arrivederci conclusivo la sera del 31. Se l’esperimento dovesse funzionare (le premesse ci sono tutte, in termini di sicurezza e di qualità dell’offerta) l’anno prossimo la comunità del Garda ha intenzione di estendere l’offerta oltre il gruppo di giovani, cavia privilegiata dell’esperimento pilota, a tutti quei turisti interessati ad un’esperienza sicuramente affascinante, tutto sommato tranquilla, capace di far riscoprire un territorio splendido da una prospettiva inusuale.
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Si chiama «Gardaronde» la nuova iniziativa turistica pensata dal rivano Enrico Rossaro e sostenuta dalla «Comunità»