lunedì, Maggio 6, 2024
HomeAttualitàQuel marchio che affonda il nome nella leggenda di una bella ninfa
Narrano le leggende che, tra le ninfe, gaie e leggiadre, ci fossero Sirmio, Vile, Mandorine, Lagise, Melsinoe

Quel marchio che affonda il nome nella leggenda di una bella ninfa

Narrano le leggende che, tra le ninfe, gaie e leggiadre, ci fossero Sirmio, Vile, Mandorine, Lagise, Melsinoe. La più bella era Tavine, dal «candido seno e dalle azzurre pupille». Tutti gli dei la corteggiavano. Per lei Vulcano tingeva di fuoco il tramonto, Eolo spazzava le onde del lago spruzzandole di schiuma, Saturno regalava le gemme di primavera, e Benaco puntava sulla dolcezza dell’alba, lo splendore dei pomeriggi o la profondità della notte. Ma Tavine era innamorata di un giovane pastore, Cisso. E con lui vagava nei boschi. Benaco, tormentato dal desiderio di vendetta, trafisse col suo tridente il cuore del giovane. Poi si inabissò nel lago. Tavine, urlando di dolore, decise di uccidersi. Gli dei ebbero pietà, e la trasformarono in un salice piangente, attorno al quale si avvinghiò Cisso, diventato un ramoscello di edera.La Fonte Tavina, che ha preso il nome da una ninfa, ha iniziato l’attività di imbottigliamento nel ’67, dopo quattro anni di ricerche della sorgente, analisi universitarie e lavori di captazione. Nel ’77 l’operazione fu ripetuta con la sorgente Linda. Nell’85 l’introduzione delle pet, dal ’90 la confezione in brik (cartone). Nel ’91 l’azienda esporta in Canada, Usa, Polonia, Belgio, Gran Bretagna, Messico e Kuwait, nel ’93 nuovi impianti e di recente lo sbarco in Cina.Fontana, tra l’altro presidente del Gal, il Gruppo di azione locale che riunisce enti pubblici ed imprese private dell’Alto Garda e della Valle Sabbia, è sempre stato vicino allo sport. Da anni sponsorizza la squadra locale di calcio, che milita in serie D, dopo avere abbinato il nome della Fonte Tavina alla Pallavolo Brescia. Col suo marchio è presente anche in numerose manifestazioni. L’ultima curiosità riguarda l’esterno dello stabilimento di Salò. Là dove inizia la salita delle Zette, scorga incessantemente acqua naturale. Da tre cannelle. Prese d’assalto dalla gente, che si rifornisce gratis.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video