Tornerà la motovedetta della Guardia Costiera a solcare le acque lacustri gardesane? La Comunità del Garda visti «gli ottimi risultati e l’unanime generale consenso» conseguiti dalla presenza sul lago dell’unità di pronto intervento della Marina, ha già provveduto a richiedere il rinnovo del servizio per la prossima stagione turistica. La domanda, sottoscritta dal presidente Giuseppe Mongiello anche a nome e per conto degli Amministratori pubblici e operatori privati benacensi, è già sul tavolo del ministro per Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi. «La presenza della Guardia Costiera e il puntuale intervento in moltissime occasioni», dice il presidente della Comunità del Garda nella lettera, «hanno consentito, non solo di comunicare tranquillità e sicurezza psicologica a numerosi diportisti ma, soprattutto, hanno rappresentato un insostituibile strumento per le, purtroppo, numerose situazioni d’emergenza e di soccorso». Mongiello ha trasmesso il documento anche al comandante generale delle Capitanerie di Porto ammiraglio Eugenio Sicurezza, ai parlamentari dell’area gardesana e per conoscenza ai presidenti e assessori ai trasporti delle regioni Lombardia, Veneto della Provincia autonoma di Trento e ai sindaci dei Comuni rivieraschi, Lo scorso anno infatti la motovedetta del Corpo ha compiuto un’ottantina di uscite, ha soccorso 40 persone e assistito 17 imbarcazioni di vario tipo, percorrendo complessivamente 1.800 miglia. Un servizio che è risultato «apprezzato», puntualizza il presidente della Comunità nel chiedere il rinnovo dell’iniziativa per la prossima stagione turistica, «anche dalle altre istituzioni operanti sul lago (Arma dei carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza; Vigili del fuoco e volontari) per le quali ha altresì costituito un utile punto di riferimento e momento di collaborazione». La richiesta del presidente Mongiello, che va oltre il rinnovo del servizio in forma sperimentale e cioè nel periodo estivo, ma orientata all’obiettivo di conseguire «una presenza stabile sul lago di Garda della Guardia Costiera, magari potenziata in mezzi e risorse umane». Per arrivare a questo la Comunità coadiuvata dai parlamentari dell’area gardesana, ha da tempo predisposto e sollecitato un provvedimento legislativo che non solo preveda l’intervento della Guardia Costiera nelle acque interne (fiumi e laghi), ma anche lo istituzionalizzi in forma permanente. E per affrontare in «modo compiuto la questione» il presidente Mongiello e il segretario generale della Comunità Pierlucio Ceresa hanno dato la loro disponibilità a un incontro a Roma, o, se opportuno, sul Garda. Alvaro Joppi
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La Comunità del Garda scrive al ministro chiedendo il ripristino del servizio per la prossima stagione turistica. «Motovedetta strumento indispensabile per sicurezza e situazioni di emergenza»
«Ridateci la Guardia costiera»
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