giovedì, Maggio 2, 2024
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Sette «còle», 1600 metri quadri, tre caselli, muraglie, terrazzamenti, mensole in pietra e canalette per l'acqua. La coltivazione degli agrumi sarà affiancata da un museo

Rinasce la limonaia del Settecento

Le limonaie, passato il tempo che servivano a rifornire di agrumi autoctoni la nobiltà viennese, stanno tornando di moda come testimonianze del passato. Mentre a Riva s’attende quella progettata sul lungolago dall’architetto Lucio Donatini, a Limone il comune ne sta recuperando una del Settecento proprio nel centro del paese. 1633 metri quadri distribuiti su tre «còle», fra le vie Orti e Castello, cinque ingressi (uno con una bella scala in pietra), tre caselli, pilastri, mensole, canalette.Dal 1926 era di proprietà di Giuseppe Segala, che la tenne in attività fino al 70. Dopo cinque lustri di abbandono, il comune l’ha acquistata da Domenico Segala nell’ambito di un piano integrato di recupero (edificabilità contro cessione dell’immobile). Nel 1997 con 150 milioni della Regione c’è stato un primo intervento; due anni più tardi il Comune ha speso 27 milioni per rifare il tetto d’uno dei tre caselli. Oggi, su progetto dell’architetto Beatrice Angelini è in corso un definitivo recupero conservativo con una spesa di 516.384 euro, finanziati al 70% dalla Regione Lombardia. I lavori, iniziati nello corso settembre, dovrebbero essere ultimati per il prossimo luglio: finora s’è provveduto alla pulizia delle còle ed sostituzione dei piani di calpestio in legno del casello (il deposito delle assi per la copertura della serra) centrale. Il recupero della limonaia rappresenta un’operazione importante non solo per la testimonianza culturale, ma anche per l’arricchimento dell’offerta turistica. Nella limonaia si prevede di destinare la maggior parte delle cole (che sono i terrazzamenti rinchiusi fra le muraglie ed aperti rigorosamente verso levante) alla coltivazione degli agrumi, secondo le tecniche tradizionali. Il casello centrale diventerà un centro museale e didattico, dedicato alla memoria di Giuseppe Segala (scomparso nel 1975). Vi saranno raccolti in esposizione permanente gli attrezzi adoperati ed una serie di fotografie che, partendo dall’antica disposizione, daranno ragione della successione degli interventi di restauro. Oltre che come deposito funzionerà da collegamento fra le varie còle, secondo la sua funzione originaria. I tre livelli verranno collegati da una scala in legno. La ricerca storica sulla limonaia è stata curata da Domenico Fava.

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