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Riserva della biosfera Unesco: Riva del Garda si candida

Ris­er­va del­la bios­fera Unesco: c’è anche Riva del Gar­da, con cir­ca 40 mila ettari tra la super­fi­cie del e la vet­ta cul­mi­nante delle Dolomi­ti di Brenta. Nel­la sedu­ta del 27 agos­to la Giun­ta munic­i­pale ha delib­er­a­to di aderire, per quan­to di com­pe­ten­za (cioè per la parte di ter­ri­to­rio rivano inter­es­sa­ta), al prog­et­to di can­di­datu­ra del ter­ri­to­rio del­l’E­co­museo del­la Judi­cariaDalle Dolomi­ti al Gar­da” e del­la rete di ris­erve delle Alpi ledren­si a Ris­er­va del­la bios­fera Unesco.

Attra­ver­so un per­cor­so con­di­vi­so e parte­ci­pa­to tra numerosi sogget­ti isti­tuzion­ali che grav­i­tano sul ter­ri­to­rio in ques­tione, si è con­venu­to di definire un pro­to­col­lo d’in­te­sa che, a par­tire da alcu­ni obi­et­tivi strate­gi­ci pri­or­i­tari, for­mal­iz­za un impeg­no comune per favorire la cresci­ta sociale ed eco­nom­i­ca di questo ter­ri­to­rio.

Il Con­siglio del­la Provin­cia autono­ma di Tren­to ha approva­to all’u­na­nim­ità il 20 mar­zo 2013 l’or­dine del giorno n. 560/XIV, “Can­di­datu­ra del ter­ri­to­rio del­l’E­co­museo del­la Judi­caria a Ris­er­va del­la bios­fera del­l’Unesco”, atti­van­do un per­cor­so per val­utare con gli enti locali e con tut­ti i sogget­ti poten­zial­mente inter­es­sati, a iniziare dai Comu­ni del­l’e­co­museo “Dalle Dolomi­ti al Gar­da” e di Ledro e dal Adamel­lo-Brenta, la pos­si­bil­ità di can­di­dare il ter­ri­to­rio del­l’E­co­museo del­la Judi­caria (even­tual­mente amplia­to ad altri ter­ri­tori lim­itrofi nel­l’am­bito delle Giu­di­carie e del­l’Al­to Gar­da e Ledro e dei baci­ni dei fiu­mi Sar­ca e Chiese) a “Ris­er­va del­la bios­fera” del­l’Unesco, per qual­i­fi­carne ulte­ri­or­mente l’of­fer­ta e la ges­tione, nel­l’ot­ti­ca di uno svilup­po durev­ole e di un miglio­ra­men­to nel rap­por­to tra agri­coltura e tur­is­mo.

Il ter­ri­to­rio inter­es­sato, cir­ca 40 mila ettari tra la super­fi­cie del lago di Gar­da e la vet­ta cul­mi­nante delle Dolomi­ti di Brenta, ha carat­ter­is­tiche pae­sag­gis­ti­co-ambi­en­tali, storiche e socio-eco­nomiche che ne fan­no – con i suoi 3.100 metri di dis­liv­el­lo in meno di 30 chilometri in lin­ea d’aria, con la grande vari­abil­ità cli­mat­i­ca, di eco­sis­te­mi, di pae­sag­gi, di inse­di­a­men­ti e di attiv­ità umane – un unicum nazionale e inter­nazionale. Un’area che dal­la parte­ci­pazione alla Rete mon­di­ale del Pro­gram­ma MAB (Man and bios­phere) di Unesco può ricavare pos­i­tivi van­tag­gi sia in ter­mi­ni di modal­ità inno­v­a­tive per lo svilup­po, sia in ter­mi­ni di aper­tu­ra e di col­lab­o­razione a liv­el­lo nazionale ed inter­nazionale.

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