lunedì, Maggio 13, 2024
No menu items!
HomeCulturaS. Pietro in Luconeun tuffo nella storia
La ricerca, un volume dedicato alla trecentesca chiesetta

S. Pietro in Luconeun tuffo nella storia

Tra le alture moreniche accanto a Polpenazze, nella Valtenesi, un’incantevole conca ospitò per migliaia d’anni il lago Lucone, ora ridotto ad uno stagno. Lucone è termine derivato da lucus, bosco sacro, e ricorda sedimentate tradizioni religiose legate alle divinità boscherecce così frequenti anche presso le antiche popolazioni del Nord Italia. A più riprese numerosi ritrovamenti archeologici, tra cui quello di una piroga risalente a circa 4000 anni fa, hanno permesso di delineare un quadro abbastanza veritiero del popolamento della zona e della civiltà dei suoi abitanti.In questo ambiente si trova la trecentesca chiesetta di San Pietro in Lucone, ora tornata all’antico splendore dopo i restauri successivi all’evento sismico del 24 novembre 2004. Ne hanno indagato le vicende storiche, secondo le proprie competenze e con amorevole dedizione, il professor Luciano e l’ingegner Giovanni Prospero, due appassionati ricercatori di Polpenazze. I risultati della ricerca sono presentati nel volume «La chiesa di San Pietro in Lucone – L’indagine storico-architettonica e la sequenza della Chiesa», edito a cura del Comune di Polpenazze. Nulla si sa delle origini e sembrano infondate le ipotesi che collegherebbero la chiesa ad un insediamento monastico collegato a San Pietro in Monte di Serle. I ricercatori mostrano grande prudenza: «L’attuale chiesa, di impianto trecentesco, fu realizzata in seguito al probabile crollo della chiesa romanica precedente, probabilmente costituita da una sola aula, forse con abside semicircolare». La documentazione archivistica dei secoli successivi, invece, è copiosa e permette di ricostruire le vicende del manufatto a partire dal campanile per giungere alle strutture interne. Tuttavia anche le analisi dello schema planimetrico e dell’edificio forniscono informazioni abbastanza sicure come quella relativa alla precedente costruzione del campanile rispetto alla chiesa. Interessanti scoperte riguardano anche la facciata d’ingresso, la parete absidale e il tratto perimetrale del muro nord. La copertura originaria della chiesa con tetto a vista fu sostituita con volte a crociera; per questo «furono abbassati i profili dei segmenti rampanti degli archi a ogiva e le altezze delle loro frecce, per far sì che i profili degli spicchi delle volte, … potessero superare le altezze degli archi… e appoggiarsi sulle pareti laterali».Nelle navate laterali sono poste le due cappelle dedicate a San Rocco, a sinistra, e alla Beata Vergine a destra; quest’ultima potrebbe essere stata costruita intorno al 1530, cioè, prima della realizzazione delle volte a crociera. Una curiosità: in questa cappella vi era «un ovo grosso bianco di levante» legato da una corda che pendeva dalla lampada, presumibilmente posto in centro ed agganciato in alto al soffitto della cappella. «L’uovo di struzzo è l’emblema della perfezione divina… è collegato all’epifania della luce divina che mette ordine al cosmo e distribuisce conoscenza».L’interno della chiesa di San Pietro è impreziosito da interessanti affreschi descritti con sagace, anche se sintetica, acribia dai due autori.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dello stesso argomento

- Advertisment -

Ultime notizie

Ultimi Video