domenica, Maggio 5, 2024
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Per nove giorni il Centro fiera diventa la capitale di collezionismo, modernariato e oggettistica. Centoquindici espositori mettono in vetrina tappeti, arredamenti e alta orificeria

«Samarcanda», la fiera delle cose introvabili

«In fiera troverò sicuramente qualcosa che mi piace e se come penso andrà bene per le mie tasche, vuol dire che ci sono davvero oggetti alla portata di tutti». La battuta dell’assessore provinciale alle Attività produttive Roberto Arturi è il miglior slogan promozionale per la 19esima edizione di «Samarcanda», la mostra mercato di antichità che si svolgerà al Centro fiera di Montichiari dall’11 al 19 febbraio 2006. Da ogni parte d’Italia sono attesi 115 espositori che spaziano nel settore del collezionismo, del modernariato e dell’oggettistica. «Samarcanda» è promossa ancora una volta da Staff Service e dalla segreteria del Centro fiera. «La rassegna coniuga gli oggetti antichi con i pezzi da collezione – afferma Carlo Miotto, presidente di Staff Service – offrendo ai visitatori la possibilità di un suggestivo viaggio nel tempo». In vetrina ci sarà quanto di meglio offre il mercato in fatto di arredamento, tappeti, quadri, ceramiche, oggetti d’alta oreficeria, stampe, sculture e tessuti. «Con Samarcanda c’è sempre il gusto della prima volta – continua Miotto – tanto per il più smaliziato dei visitatori quanto per il collezionista. Perchè tra i pregi di questa rassegna c’è quello, innegabile, di coinvolgere direttamente il pubblico, portandolo per mano alla scoperta di un mondo che non finisce mai di stupire». Un mondo che si perde lontano, ai confini di terre lontane che furono attraversate dai grandi viaggiatori, come Marco Polo. «Il nome della rassegna – osserva l’assessore Arturi – evoca avventure di altri tempi. Samarcanda era la città d’oriente, conosciuta sin dai tempi antichi, nella terra di Uzbekistan, nota per i suoi profumi ed i tappeti. Si trovano in fiera oggetti rari, manifatture finissime, quadri d’autore che sono lì esposti e, come diceva Picasso, “non sono completi finchè qualcuno non li acquista”. Anche il creativo cerca in Samarcanda una nuova ispirazione così come l’architetto entra negli stands, elegantemente allineati, con l’intenzione di trovare nuove ipotesi di design».

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