venerdì, Maggio 3, 2024
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L’edificio del Comune ha il tetto nuovo e verrà gestito dalla parrocchia dei Santi Zenone e Martino. Risolta con una donazione e un comodato la contesa per la proprietà La chiesetta al Porto meta di fedeli e turisti sarà presto restaurata

San Nicolò riapre le porte

Riapre domani ai fedeli e ai turisti la chiesetta di San Nicolò al Porto. L’edificio, uno dei più antichi segni della storia e della cultura della Communitas lacisiensis, è stato al centro sia di un provvedimento tampone al tetto, risultato danneggiato dalla grandinata dell’anno scorso, sia di una lunga contesa per deciderne la proprietà. L’eliminazione di infiltrazioni dalla copertura dà ora la possibilità di procedere con l’intervento di restauro degli affreschi esistenti lungo il parimetro murario interno della chiesetta che mantiene indiscusso l’affetto della popolazione, l’assidua curiosità dei turisti e l’attenzione dei cultori dell’arte. Nei giorni scorsi gli affreschi sono stati al centro di un sopralluogo da parte dei tecnici incaricati per il loro restauro grazie al contributo del Banco Popolare di Verona e Novara. I più antichi risalgono al XIV secolo e sono stati esguiti quando a Lazise, ricorda uno scritto di don Giovanni Agostini, «fiorivano i commerci, sorgevano le mura, e i più ricchi membri della confraternita chiamavano da Verona, come si intuisce, bravi artisti a popolare le pareti della loro chiesetta di buone pitture per lo scioglimento dei loro voti e l’appagamento della loro pietà». Lavori purtroppo tutti più o meno mutilati a causa di sovrapposizioni o a seguito di interventi assai sbrigativi di nuovo intonaco. Riapertura della chiesetta risultata possibile, ora, anche grazie alla cura di persone volonterose che per conto della parrocchia hanno provveduto a ripulirla, dopo l’intervento al tetto, e si sono impegnate come Franca Rama e Renza Perinelli a mantenerla in ordine e ad abbellirla con piante e fiori. Con grande soddisfazione del parroco don Achille Bocci dopo l’avvenuta sottoscrizione della convenzione che dà in affidamento in uso gratuito alla parrocchia dei Santi Zenone e Martino la chiesetta appunto di San Nicolò al Porto. L’atto chiude nel migliore dei modi una contesa sulla proprietà del bene tra parrocchia e Comune. Questa era sorta qualche decennio fa, quando l’ultimo atto concordatario tra Stato e Chiesa aveva portato nel 1989 a trascrivere la proprietà dell’immobile alla parrocchia lacisiense. Accatastamento ritenuto in seguito non corretto, ma impossibile da annullare in quanto «eseguito nel pieno rispetto del decreto ministeriale del maggio 1986». Un involontario errore sanato con la disponibilità da parte della parrocchia e del vescovo padre Roberto Flavio Carraro a rettificare la proprietà con l’escamotage della donazione della chiesetta al Comune, procedura dalla Diocesi già attuata in altri simili casi. Un bene, quindi, che ritorna indiscussa proprietà della comunità, affidato però alla parrocchia che ne cura «l’esercizio pubblico del culto cristiano, la manutenzione ordinaria e la gestione quotidiana».

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